DOVE SONO I LEADER?

“Sul sagrato della nostra chiesa, ascoltando i nostri emigranti”, annota la Voce degli Italiani (Inghilterra), “avverti che questi italiani – da tanti anni in terra inglese da sentirsi veramente a loro agio – seguono le sorti della nostra patria con vera passione”. “Di fronte a un leader che interpreta ed esalta l’anima di un popolo come il nostro compositore – aggiunge, facendo riferimento alle musiche liturgiche cantate nelle celebrazioni eucaristiche degli emigrati – sembra invece di assistere da noi in patria al caso contrario. Pare non si accompagni la musica intessuta da una tradizione, dai valori di una comunità, dalle conquiste e la dignità di un popolo, ma all’inverso, s’impone un proprio motivo. Sembra di sentire la melodia effimera di chi si rinchiude nel proprio mondo, che ripete il leitmotiv dell’ognuno-per-sè o ‘dà il la’ nel seguire i propri interessi… Non s’incoraggiano le energie migliori, le potenzialità di un popolo, le sue forze giovani, le straordinarie capacità, il senso di solidarietà di una comunità intera. Ma si istigano spesso le forze oscure: il senso di divisione, la forza della contrapposizione, la marginalizzazione dell’altro”. E conclude: “Ma dove sono i leader che sanno far rivivere i sentimenti migliori della nostra terra, il senso forte di comunità, la fiducia nell’avvenire, il dinamismo e il coraggio senza limiti di noi migranti in un’esperienza di emigrazione che ci ha scossi, travolti e trasformati?”.
Condividi