DOPO L’ANNO SACERDOTALE

Le testate diocesane ritornano sull’Anno Sacerdotale da poco concluso e sulla figura del sacerdote oggi. “Essere prete – scrive Lauro Paoletto, direttore della Voce dei Berici (Vicenza) – non è certo facile. È una sfida, oggi più che mai ad essere al contempo segno di speranza, anzi segno della Speranza ed elemento di contraddizione in un contesto in cui a tanti piacerebbe un solo, unico pensiero dominante”. Pensando a questo Anno, aggiunge Paoletto, “non possono non venirci alla mente i tanti preti che ci hanno accompagnato nella crescita, nelle scelte importanti (…) A ciascuno di questi diciamo il nostro grazie e la nostra simpatia, con l’augurio che possano sempre annunciare l’Amore di Dio, incarnatosi in Cristo, ad ogni persona che incontrano, fiduciosi che il padrone non lascia mai soli i propri operai”. Dello stesso avviso Gavino Leone, direttore di Voce del Logudoro (Ozieri), il quale cita un recente intervento del vescovo, mons. Sergio Pintor, in cui “i sacerdoti sono stati esortati ad avere nel ministero un unico modello, Cristo Sacerdote, e un’unica linea pastorale, quella del Vangelo, per creare sempre più comunione con i confratelli, con il vescovo e con i fedeli”. Ettore De Faveri, direttore della Valsusa (Susa), si sofferma sull’omelia pronunciata da Benedetto XVI domenica 20 giugno nella messa per l’ordinazione presbiterale di 14 diaconi della diocesi di Roma. “Il sacerdozio – sottolinea De Faveri – si fonda solo sul coraggio di dire sì ad una sola volontà. Quella di Dio, esercitando il proprio ministero con responsabilità”. Millestrade (Albano) ospita una riflessione del vescovo, mons. Marcello Semeraro, sulla parrocchia “giacché appare a noi di fondamentale importanza che questa sia da tutti noi ri-compresa come istituzione educativa presente ‘tra le case’ della gente, in dialogo con e accanto alle altre agenzie presenti sul territorio con finalità educative e formative”. Bruno Cappato, direttore della Settimana (Adria-Rovigo), ritorna invece sulle ultime campagne mediatiche contro la Chiesa. “Molti segnali – secondo Cappato – fanno pensare che ci sia in atto un’offensiva contro la Chiesa. Questa però non teme e si sa bene perché. Vi è una presenza che sostiene e vi è un cammino che affonda la radice nella storia dell’Europa e del mondo. Sembra un segno di tutto questo che proprio in questi giorni a Roma siano stati scoperti gli affreschi più antichi della storia dei volti degli apostoli. Sono del IV secolo e sono di quegli uomini che rimandano alla pietra angolare, quella sulla quale tutta la Chiesa è costruita e fondata: Cristo Signore”.
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