DOPO LA GMG DI RIO.

“Da Rio… verso il futuro”. È la chiave di lettura che accomuna molti editoriali dedicati all’incontro, concluso nella città carioca domenica 28 luglio, e alle prospettive aperte da questo importante appuntamento. “Dall’esperienza brasiliana – sostiene Vincenzo Rini, direttore della Vita Cattolica (Cremona) – i cristiani, gli uomini, la Chiesa, escono con un grande dono: la speranza; e con un compito meraviglioso: rinnovare il mondo a servizio dell’uomo. Che è, allo stesso tempo, servizio a Dio”. Per Vincenzo Tosello, direttore di Nuova Scintilla (Chioggia), “il grande evento di Rio, ma pure quello inconsueto di Sottomarina (vissuto dalle Chiese del Triveneto, ndr), hanno fatto breccia nello sguardo e nei pensieri anche di gente ‘lontana’ o estranea alla fede; e già questo è un bel punto a favore per iniziative del genere. L’invito ad ‘andare’ e a ‘servire’ annunciando il Vangelo a tutti i popoli diviene compito essenziale a cui non venir meno, conciliando l’ideale con la fatica e le urgenze del quotidiano”. In tale prospettiva, sottolinea Lauro Paoletto, direttore della Voce dei Berici (Vicenza), “la quotidianità assume una forza enorme, che richiama ciascuno di noi alle proprie responsabilità: per vivere la chiamata alla santità propria di ogni cristiano non dobbiamo fuggire da questa vita ordinaria fatta spesso di piccole cose, normali appunto, ma dobbiamo piuttosto riuscire ad assumerla con consapevolezza, per viverla pienamente sia a livello personale che comunitario”. Per questo, aggiunge Bruno Cappato, direttore della Settimana (Adria-Rovigo), “è augurabile che l’esplosione di gioia della spiaggia di Rio possa creare un contagio che giunge dovunque e che rinnova le nostre comunità realizzando quell’apertura al mondo, alle periferie dell’esistenza, come dice il Papa, che tutti sentiamo necessaria. E solo dei giovani possono farlo”. Con la consapevolezza, però, che “nessuno ha ricette pronte all’uso”, osserva Alberto Margoni, direttore di Verona Fedele (Verona): da qui l’impegno a “provare e riprovare”, perché “si semina consapevoli che talora i tentativi possono anche essere fallimentari e i frutti magari saranno raccolti da altri. E allora, come ha detto il Papa ai preti presenti a Rio con i loro giovani, ‘continuate ad accompagnarli con generosità e gioia’”. Parole impegnative, quelle del Pontefice a Rio, nei suoi diversi discorsi, “non colte appieno dai più che si sono concentrati su un episodio marginale: la borsa nera portata personalmente”, lamenta Vincenzo Finocchio, direttore dell’Appennino Camerte (Camerino-San Severino Marche). E, invece, in occasione della Gmg, evidenzia Bruno Cescon, direttore del Popolo (Concordia-Pordenone), “il Papa ha riassunto un’esigenza quanto mai attuale: cristiani, sacerdoti, pastori scendete nella notte senza essere invasi dal buio e perdersi. Tornate missionari”. Secondo Lucio Bonomo, direttore della Vita del Popolo (Treviso), “Papa Francesco, con il suo modo di fare e i suoi discorsi, sta intaccando certi schemi e stili di vita ecclesiale e pastorale e indicando quali sono, a partire dall’annuncio del Vangelo, le vere priorità”. Il tutto è sintetizzato nell’omelia della Messa, celebrata domenica 28 luglio sul lungomare di Copacabana, di cui la Voce Alessandrina (Alessandria) pubblica il testo integrale. Una riflessione che, certamente, insieme alle altre, guiderà i prossimi passi delle diocesi italiane. Al riguardo, il Ticino (Pavia) fa sapere che “a ottobre verrà vissuto un primo banco di prova: la missione diocesana dei giovani ci chiederà la conversione dello sguardo e del cuore, per cogliere in tutti i fratelli che incontreremo un piccolo appezzamento ch…

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