DIVORZIO BREVE
CHE QUELL’ATTESA NON SIA INUTILE

I deputati si stanno preparando allo sprint finale per la discussione, in Commissione Giustizia al Senato, sul divorzio breve. Sembra che l’obiettivo sia solo quello di far presto e di dimenticare che la fine di un matrimonio rappresenta una fase critica e dolorosa per la famiglia interessata ma anche per l’intera società. La stabilità coniugale che pure a parole è definita un valore e un bene comune da promuovere e tutelare, di fatto viene considerata un optional. I coniugi così, rimangono soli, abbandonati a se stessi, davanti ad una scelta che apparentemente sembra diventare sempre più facile, ma che di fatto deresponsbailizza totalmente lo Stato.
 
«Per questo, come associazioni familiari» spiega Francesco Belletti, presidente del Forum «chiediamo che la discussione parlamentare tenga conto di alcuni punti che noi riteniamo irrinunciabili:
 
*            La natura pubblica del matrimonio deve essere sottratta alla
privatizzazione del legame insita nell’introduzione del divorzio consensuale su accordo delle parti
*            Il tempo intercorrente tra separazione e divorzio, lungo o breve che
sia, venga utilizzato per tentare tra le parti una conciliazione o una mediazione o quantomeno un accordo sulla gestione delle relazioni parentali mediante il piano genitoriale.
*            Solo quando le parti hanno verificato ed esplorato la possibile
ricomposizione mediante l’aiuto di esperti, possono ottenere tempi più celeri per arrivare al divorzio
*            Il previsto tentativo di conciliazione obbligatorio attualmente
affidato al Presidente del Tribunale e che spesso si rivela inutile o non efficace, va assegnato a figure professionali esperte quali mediatori familiari, conciliatori o consulenti consultoriali che possano realmente supportare le parti e offrire un’ultima possibilità di ricomposizione dell’unità familiare
*            rendere più efficace ed equilibrato l’affido condiviso all’interno
della normativa sulla separazione e sullo scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio
*            Introduzione nel nostro ordinamento, così come previsto in numerosi
Paesi europei (Olanda, Belgio, Svezia, Germania…) dei cosiddetti “Piani genitoriali” o “Parental plans”, utili al Giudice e alle stesse parti per meglio tutelare i minori coinvolti nella crisi familiare
*            Prevedere che il magistrato che tratta la causa di separazione o
divorzio sia lo stesso che decide sulle questioni patrimoniali tra i coniugi
 
«Siamo convinti che la separazione di una coppia sia sempre un doloroso estremo rimedio che fa male alla coppia (e agli eventuali figli) ed all’intera società. Che la fine di quella famiglia avvenga ufficialmente dopo sei mesi o tre anni cambia poco. L’importante» conclude Belletti «è che quel periodo venga usato come risorsa per ricomporre la situazione, anche con il sostegno del sistema dei servizi, e non come un’inutile tempo burocratico. Ma certamente la risposta non è il modello Las Vegas, dove tutto si fa e si disfa in una notte, e tu sei libero di rimanere solo».
 
Forum delle associazioni familiari
 
Lunedì 28 luglio 2014
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