DIVERSE “POVERTA'”

Emmaus (Macerata) si occupa del Rapporto su povertà ed esclusione sociale in Italia a cura della Caritas Italiana e della Fondazione Zancan: “Dalla lettura del Rapporto si evince che la sfida più grande che il volontariato e il Terzo settore dovranno intraprendere è di non lasciarsi andare alla deriva per essere soggetto solo prestatore di servizi, ma praticare anche azione di advocacy, ossia rappresentare i bisogni e i diritti della persona, essere espressione di cittadinanza attiva che si muove avvertendo una forte responsabilità di fronte al bene comune”. Chi sono oggi i poveri più poveri? Se lo domanda Agostino Clerici, direttore del Settimanale della diocesi (Como), per il quale “c’è un genocidio ancora più subdolo, di cui invece non parla quasi nessuno. Sono i milioni di bambini non nati, perché volontariamente abortiti dai loro genitori prima di vedere la luce”. “I sondaggi più validi ed elaborati dicono che è forte il desiderio di aver figli. Tuttavia, a fronte, si colloca una politica considerata neghittosa, che rende difficile la natalità e pone vincoli, tra tassazione e tariffe che colpiscono le famiglie anziché favorirne lo sviluppo e gli impegni di maternità-paternità”, denuncia Amazio Possenti, direttore del Popolo Cattolico (Treviglio). “L’innalzamento dell’età delle pensioni di vecchiaia ai 67 anni, consigliato, prescritto, imposto, negato che sia, appare ormai inevitabile. Per quanto dettata da ragioni puramente economiche, di risparmio della spesa pubblica, si tratta però di una scelta dalle pesanti implicazioni sociali e psicologiche”, avverte la Difesa del Popolo (Padova). “Arriva la doccia fredda: l’Ue e la Bce ci impongono di andare in pensione a 67 anni, come in Germania. I cittadini ormai temono che gli emolumenti pensionistici prima o dopo verranno ridotti e che i loro figli avranno pensioni da miseria”, sottolinea Bruno Cescon, direttore del Popolo (Concordia-Pordenone).

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