Spesso è stata criticata la troppa enfasi che i giornali danno alle cattive notizie. A questa critica si accompagna losservazione che non si dia spazio alla solidarietà. Per questo abbiamo dato vita nel Corriere della sera a uno spazio dedicato alle buone notizie. Negli anni abbiamo visto che il bene è contagioso, nel bene cè molto romanzo. Lo ha detto Ferruccio de Bortoli, presidente alla presentazione della casa editrice Longanesi ed ex direttore del quotidiano Corriere della sera, a proposito del libro Meno male di Giangiacomo Schiavi. Il volume, ispirato al premio Buone notizie nato nel 2008 a Caserta, è stato presentato oggi a Roma alla Società Dante Alighieri. Lopera straordinaria di Giangiacomo ha contiuato De Bortoli è quella di scoprire delle storie inedite. È un messaggio di speranza per lintero Paese. Credo che grazie a lui si sia aperto un filone giornalistico. Le tante storie di bene si fondano sulla cultura italiana che accoglie nonostante in questo periodo vengano fatte delle riflessioni diverse. A proposito del raccontare il bene, lautore Giangiacomo Schiavi ha ricordato come sia nato il progetto della ricerca di buone notizie allinterno del Corriere della sera quando era capocronista. I giornalisti sono disabituati a cercare le buone notizie ha osservato il giornalista -, per farlo devono riscoprire la cronaca. Anche Google e Facebook presto farà una selezione di notizie positive. Prima cera meno questa esigenza forse perché la società era diversa, cera una etica particolare come quella del dopo guerra. Una delle storie che racconto diventerà una fiction televisiva con protagonista Beppe Fiorello. È una storia che ci è stata segnalata quando abbiamo aperto il Blog Buone notizie. Abbiamo bisogno di fiducia e di credere alla positività. Chi ha parlato della attività giornalistica locale molto attenta alle buone notizie è don Adriano Bianchi, presidente della Fisc federazione italiana settimanali cattolici. Contiamo 800mila lettori alla settimana ha ricordato -, le testate sono una realtà che si conosce poco ma sono legati al territorio. Le buone notizie non appartengono a un giornalismo di serie b perché voci così servono a unoperazione fondamentale che consente alla comunità di diventare migliore. Spero che diventi unoperazione che contagi. Abbiamo infatti bisogno di sentirci una comunità nazionale migliore, più buona.
Fonte Sir: www.agensir.it
(giovedì 27 settenbre 2018)