Da 5 anni vive nei bagni pubblici perché non ha un’abitazione

Mimino ha cinquant’anni e da cinque vive nei bagni pubblici, nel magazzino dei bagni pubblici. La politica e le due amministrazioni succedutesi, quella di Franco Palazzo prima e quella di Franco Ancona dopo, non sono riuscite a trovare una soluzione dignitosa, privo di una forte rete sociale di amici e famiglia.
Quando viene sera e il bagno chiude, Mimino sposta la sua sdraio vicino alla stufa e cerca di dormire.
Per il centro sociale Sandro Pertini “lavora” (si fa per dire, ndr) come custode riuscendo a guadagnare 180/190 euro al mese, per quattro ore di lavoro al giorno. Ovviamente troppo pochi per una vita normale da parte di chiunque, considerando inoltre che si tratta di pagamenti in buoni pasto. A volte si arrangia facendo piccoli lavoretti, ma quando viene sera e il bagno chiude, Mimino sposta la sua sdraio vicino alla stufa e cerca di dormire. Nel frattempo è beneficiario dei voucher, e attende che si attivi il servizio.
I Servizi sociali del Comune di Martina sono saturi di richieste di lavoro e di casa. Il problema sono le risorse, gli strumenti e forse anche un po’ la capacità di intervenire in maniera sistemica, andando oltre l’assistenza, con misure che favoriscano il lavoro e l’occupazione.
Come Mimino ce ne sono tanti, ma quali sono le case comunali che potrebbero essere date? Soddisferebbero tutte le richieste? Ogni mercoledì sono quasi novanta le famiglie che vanno a prendere il pane alla Casa del volontariato. Novanta famiglie che hanno interrotto la storica vergogna martinese, di non mostrarsi in pubblico deboli e poveri, che gli stolti chiamano dignità, e vanno a prendere da mangiare grazie al lavoro degli scout e dei volontari.
In ogni città esiste una parte di essa di cui nessuno parla o di cui nessuno vuole parlare. Una parte di città in difficoltà, piegata dalla crisi e dalla povertà, dalla mancanza di lavoro. Una città che non ha problemi con l’Imu perché non ha una casa.
Sempre di più sono i casi di cinquantenni che non riescono a ricollocarsi, troppo giovani per la pensione, troppo vecchi per un nuovo lavoro. Ma ci sono i figli da mantenere, da mandare a scuola, all’università, e poi l’affitto. Meno male che ci sono i genitori, che sostengono con la pensione, che offrono il pranzo e la cena, a volte anche l’alloggio. Tantissimi genitori anziani sostengono le famiglie e senza di loro non si sa come potrebbero fare. Molte famiglie sono costrette a lasciare la casa, molte famiglie rischiano anche di dividersi perchè negli alloggi non c’è spazio per tutti. Anche a Martina Franca è sufficiente guardarsi in giro con attenzione, farsi un giro il mercoledì subito dopo il mercato, vedere le persone che cercano tra gli scarti, oppure nei cassonetti.
 
di O.C.
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