CUCINA, GIORGIONE: “SONO SOLO UN OSTE. GRANDI CHEF ALLONTANANO GENTE DAI FORNELLI”

COMUNICATO STAMPA
10/06/2016
 
Cucina, Giorgione: “Sono solo un oste. Grandi chef allontanano gente dai fornelli”
Il grande cuoco a ‘Soul’: “Per i ragazzi meglio pane e strutto che le merendine. Non faccio mai a meno del lardo”
 
 
Roma, 10 giugno 2016 – “La mia proposta è basata sulla semplicità. Io sono un oste, che vuol dire ospitalità. Purtroppo il grande cuoco tiene lontana la gente dalla cucina perché fa delle cose improponibili”. Lo ha detto il maestro di cucina Giorgio Barchiesi, conosciuto al grande pubblico come Giorgione, a Soul, il programma-intervista di Tv2000 condotto da Monica Mondo in onda domani sabato 11 giugno alle 13.10 e alle 20.30.
“Lo chef – ha aggiunto Giorgione – mi è culturalmente lontano, lo dico molto
sinceramente: io non ‘cheffeggio’ ma cucino. La famiglia è e dovrebbe essere ancora il centro di una cucina, di una tavola, la convivialità. Il senso di famiglia si evince e si manifesta in casa. La gente non cucina più in casa.
Il senso della famiglia si sta perdendo perché non c’è più la convivialità e la scelta di stare insieme intorno a un tavolo”.
“I nostri ragazzini – ha proseguito Giorgio Barchiesi – mangiano merendine:
la scuola dovrebbe insegnare un diverso tipo di alimentazione, dovrebbe portare i genitori a dire guarda che è meglio che gli fai pane burro e zucchero o pane e strutto, piuttosto che una merendina inscatolata che per altro costa 60 euro al kilo. Ma il tempo di prendere un pezzo di pane affettarlo e metterci due fette di salame dentro e portarlo al bambino è sicuramente più prezioso”.
Nella lunga intervista Giorgione ha anche rivelato il suo segreto in cucina nel segno della vecchia tradizione: “Se devo fare un risotto al sagrantino, una tagliatella o uno gnocco al sagrantino ci metto sicuramente il burro, il guanciale, il tocchetto di lardo. Di questi ingredienti non posso farne a
meno: il guanciale ce l’ho sempre attaccato in cucina, che non è la pancetta. La pancetta è un prodotto volgare, da mangiare affettato”.
“Se il corpo è il tempio dello spirito, e lo è – ha concluso Giorgione – lo è anche il cibo, perché no? Se è sacro tutto ciò che deve essere rispettato in quanto tale, il cibo va rispettato in quanto cibo”.
 
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