I giornali diocesani non tralasciano la cronaca locale. E così Giorgio Bardaglio, direttore del Cittadino (Monza e Brianza), continua a invocare chiarezza sulla realizzazione del nuovo ospedale San Gerardo, perché è un patrimonio troppo grande da esser dato in appalto a scatola chiusa, senza confronto. LOra del Salento (Lecce) si occupa, invece, delliniziativa del prefetto di Lecce, Giuliana Perrotta, che pone uno stop agli happy hour pomeridiani e alle notti da sballo sulle spiagge di Gallipoli. I comportamenti che hanno fatto notizia – secondo il giornale salentino – non sono peculiari delle spiagge gallipoline, appartengono, purtroppo, a una sempre più ampia fascia di giovani che fanno dello sballo una ragione di vita. Allora il problema si allarga e sollecita allimpegno per la formazione dei giovani, allincolumità pubblica e allaffermazione della legalità, lintera società, a partire dalla famiglia, dalla scuola, dalle stesse parrocchie e oratori. Giuseppe Rabita, direttore di Settegiorni dagli Erei al Golfo (Piazza Armerina), dedica leditoriale al provvedimento di difesa del pubblico decoro nei luoghi istituzionali a Gela. Da qualche giorno, infatti, viene applicato il divieto dindossare abiti succinti negli uffici comunali. Nella vita – annota Rabita – un po di buona educazione non guasta. Sarò vecchio, ma apprezzo ancora il buon gusto e leducazione. Mario Banchio, direttore del Corriere di Saluzzo, interviene sulla vicenda del prof di un liceo locale, accusato in un primo tempo di aver abusato sessualmente di due sue studentesse, allepoca dei fatti entrambe minorenni, e successivamente anche distigazione al suicidio, riferendosi a quello, avvenuto nel 2004, di unaltra studentessa sempre dello stesso liceo. La città – riferisce Banchio – è sbalestrata, confusa e disorientata. Da Pier Giovanni Trossero, direttore dellEco del Chisone (Pinerolo), linvito a Cota-Fassino-Saitta ad andare subito a Roma se pensano che il Tribunale di Pinerolo possa e debba essere salvato. Il Nuovo Diario Messaggero (Imola) propone, invece, una riflessione, a firma di Giovanni Bettini, presidente Confcooperative del Circondario imolese, sulle cooperative e sul loro impegno nel fare cultura. Quello del fare cultura, si legge, è un compito nel quale la cooperazione imolese è impegnata per trovare risposte adeguate ai cambiamenti della società e delleconomia.