CRONACA E TERRITORIO

Sulla bestemmia pronunciata dal difensore brasiliano dell’Inter Maicon, e rimasta impunita dalla giustizia sportiva, si concentra Emmaus (Macerata): “Sotto il duplice profilo didattico e comportamentale, i campioni hanno una ponderosa responsabilità: li si prende ad esempio. Se si evidenziano per correttezza, svolgono un ruolo positivo; eccedendo, invece, in impunite sconvenienze, ne legittimano la validità e debordano in contegno negativo”. Guglielmo Frezza, direttore della Difesa del Popolo (Padova), anticipa nell’editoriale l’approfondimento che il giornale dedica al gioco d’azzardo. Se “le statistiche – con la loro fredda logica matematica – certificano quel che a livello epidermico già avevamo capito: siamo un popolo di giocatori”, tra “il continuo proliferare di nuovi giochi” e “quei meccanismi di persuasione occulta che spingono migliaia e migliaia di adolescenti dritti nel tunnel del gioco d’azzardo”, “l’industria del gioco si apre metodicamente la strada costruendo i giocatori di domani. Il momento è felice: mai come nei periodi di crisi economica, le persone sono tentate di affidarsi alla fortuna. Ma per uno che vince, c’è un esercito di sconfitti che rischiano di non rialzarsi più”. Sulla scuola paritaria è l’editoriale di Notizie (Carpi): “La scuola statale (che sarebbe più corretto cominciare a chiamare ‘autonoma’) e la scuola paritaria, entrambe scuole pubbliche, per il servizio che svolgono non sono contrapposte, ma concorrono, cioè ‘corrono insieme’, verso il perseguimento di un comune obiettivo: quello della promozione umana, culturale degli alunni e della crescita civile e sociale del Paese”. Pier Giovanni Trossero, direttore dell’Eco del Chisone (Pinerolo), argomenta sul patto di stabilità, chiedendo al presidente del Consiglio di “rivedere le regole imposte al primo ente territoriale – il Comune appunto – a cui fanno riferimento i cittadini”, dal momento che “centinaia o migliaia di Comuni italiani”, tra cui quelli del pinerolese, si trovano “con il cappio al collo”. Infine, guardando al territorio locale, Bruno Cescon, direttore del Popolo (Concordia-Pordenone), annota i “problemi irrisolti”. A partire dal “nuovo ospedale. Si fa o non si fa? I cittadini hanno l’impressione che grandi siano le promesse e, pure molto ufficiali, giungendo dallo stesso presidente della Regione, Renzo Tondo, ma che di fatto manchino i mezzi”. Poi “infinita e senza prospettive appare la vicenda, quasi secolare nei tempi, del nuovo carcere”; il ruolo della fiera e la possibile “unificazione con altre fiere del Friuli”; l’università, “ultima delle questioni, riemersa in questi giorni ma latente da lungo tempo”.
Condividi