CRONACA

Diversi gli spunti dalla cronaca. Una riflessione sull’Umbria in vista delle elezioni viene offerta da Elio Bromuri, direttore della Voce (Umbria): “Il popolo umbro, ricompattato da questa ricerca di identità regionale – da non lasciarsi sfuggire né rubare da nessun politico o ‘maestro di pensiero’ – deve essere il custode di se stesso e dei suoi veri interessi e valori. Veri custodi dovrebbero essere anche coloro che si presentano alle elezioni; possibilmente dovrebbero essere ‘umbri’, e dunque sensibili, in sintonia con la nostra storia di spiritualità e di misticismo che è prevalentemente cattolico, ma è anche condiviso da altre confessioni”. Partendo da “fattacci di cronaca” Amanzio Possenti, direttore del Popolo (Treviglio), scrive: “Mentre s’invoca che la legge faccia il suo corso e punisca ogni tipo di violenza che infrange le regole della civiltà – sia le brutalità di gesti omicidi, sia le conseguenze di devastazioni organizzate -, l’auspicio è che nelle famiglie si faccia spazio grande ai Valori quali esempi primari nel cammino nella vita. O si accetta il criterio, umano e cristiano, del rispetto quale regola insostituibile, o l’inciviltà dell’arroganza e della prevaricazione allargherà a dismisura i suoi micidiali tentacoli”. Scrive del sindaco di Bologna (e metropolitano) Virginio Merola Andrea Ferri, direttore del Nuovo Diario Messaggero (Imola): “Le scelte di Virginio Merola – condivisibili o no – sono tutte funzionali alla situazione politica ed alle necessità bolognesi. Le reazioni irritate dei sindaci di Romagna e di Modena per la giravolta sulle azioni Hera e per il disinvolto tentativo di accaparrarsi i fondi europei da parte di Merola sono la riprova più evidente dell’imprinting esclusivamente bolognacentrico dell’attuale sindaco del capoluogo regionale. E questo dovrebbe indurre anche Imola ad approcci più critici e meno proni”. “La nostra terra non è solo da visitare, ma da vivere insieme, crescendo insieme. Una sfida aperta, se non si vuol stare indietro”, osserva Corrado Avagnina, direttore dell’Unione Monregalese (Mondovì). “Una scuola coi fiocchi: in novanta giorni l’aspetto della scuola ‘Pessina’ è passato dall’enorme fiocco rosso della riapertura(12 gennaio) alle strisce bianche e rosse del sequestro giudiziale (13 aprile) dopo la drammatica mattina in cui c’era stato nell’aula della seconda E il crollo di una vasta porzione di intonaco dal soffitto, con il ferimento di due scolari e di una maestra, l’abbandono di tutte le aule, la sospensione delle attività didattiche per dieci giorni nell’attesa che l’Amministrazione dislocasse le classi in vari altri edifici scolastici”, sottolinea Ferdinando Sallustio, direttore dello Scudo (Ostuni). “Se la nomina di Matera capitale europea della cultura 2019 è un bene comune, come lo è davvero, rischia seriamente di diventare un male se ognuno accampa il merito di questa nomina contro gli altri o se si guarda oltre bypassando la data del 2019”, avverte Logos e ragioni della verità (Matera-Irsina). Problemi di natura diversa quelli citati dalla Vita Casalese (Casale Monferrato): “Di notte… con i ladri in casa, o che ti fanno razzia in negozio. Valcerrina presa di mira dai predoni della notte con furti a ripetizione negli ultimi giorni”. Analoghe problematiche per Alessandro Repossi, direttore del Ticino (Pavia): “Pavia è sempre stata conosciuta, e apprezzata, come un luogo ideale per vivere. Negli ultimi tempi, purtroppo, la tranquillità che caratterizza il nostro capoluogo è stata in parte intaccata da gravi fatti di cronaca. Pensiamo alle violenze, alle rapine, alla serie ininterrotta di furti, alle truffe che colpiscono gli anziani. È una situazione non più tollerabile”. “Ormai la linea della Giunta comunale di Trieste è …

Condividi