CRONACA

Diversi gli spunti dalla cronaca. Partendo dall’assenteismo dei vigili di Roma la notte di Capodanno, Bruno Cescon, direttore del Popolo (Concordia-Pordenone), fa notare i mali dell’Italia: “Non è onesto guadagnarsi il pane, riscuotere lo stipendio senza fare niente. Eppure gli italiani che non fanno il loro dovere nel pubblico come nel privato sono non raramente gli stessi che si rendono disponibili per il volontariato. E spesso quel volontariato diventa necessario perché proprio il pubblico, l’assistenza pubblica, si è inceppata. Ecco! Si dirà: il solito moralista. Come se l’onestà fosse moralismo e non invece un punto di riferimento per ciascuno di noi, cioè una dote morale, e inoltre una virtù pubblica”. “La giunta del neo presidente di Regione, Stefano Bonaccini, rappresenta il perfetto mix tra la continuità con l’epoca Errani e il necessario rinnovamento che un governatore di ispirazione renziana non può non concedere, con un delicato equilibrio nella spartizione delle poltrone tale da accontentare (quasi) tutti sia in termini di correnti interne al Pd, di alleati e di territori”, sottolinea il Nuovo Diario Messaggero (Imola). Alessandro Repossi, direttore del Ticino (Pavia), si occupa dell’escalation allarmante di fenomeni criminali, che coinvolge il cuore di Pavia così come i quartieri periferici”: “Pavia merita di tornare a esser la città che è sempre stata: un luogo ideale per vivere e dove far studiare i propri figli”. Kaire (Ischia) interviene sulla polemica per il posto auto riservato al parroco di Sant’Antonio Abate nella frazione di Sant’Antuono: “Chi è investito di un munus pubblico e un parroco che piaccia o meno, lo è per legge dello Stato, non gode di un privilegio per se stesso ma si presume che svolga una funzione o solo un umile servizio che lo Stato considera di interesse pubblico o anche solo collettivo. Perciò prima di stracciarsi le vesti interpretando un Codice che nessuno di noi ha mai davvero letto per intero, lasciamo perdere il posto riservato, il parroco e la Chiesa”. Pier Giovanni Trossero, direttore dell’Eco del Chisone (Pinerolo), denuncia: “Che appartengano allo Stato, al Demanio, Regione, ex Provincia o siano dei Comuni cambia poco. Quello che accomuna i vari enti è lo spreco di beni immobili vuoti da anni, in alcuni casi da decenni, o sottoutilizzati. Praticamente quasi tutti i Comuni del Pinerolese hanno fabbricati in queste condizioni”. La Gazzetta d’Asti (Asti) accende i riflettori sulla “guerra” che continua in Piemonte sulla rete ospedaliera, con la reazione negativa del presidente della Regione Sergio Chiamparino al ricorso di Asti al Tar.

 
 
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