CRONACA

Diversi gli spunti dalla cronaca. Scrive della liberazione di Greta e Vanessa, Giovanni Tonelli, direttore del Ponte (Rimini): “Se dovessimo mettere in discussione la presenza di operatori nelle zone a rischio dovremmo ritirare tutti i missionari, che pure scelgono di rimanere accanto alla loro gente quando soffre per le violenze; dovremmo chiudere Operazione Colomba e tutti i gruppi operativi di pace; dovremmo evitare ogni assistenza e solidarietà con chi vive nel bel mezzo di conflitti o soffre la malattia, come i medici che combattono Ebola… Abbiamo mai provato a metterci nei panni di chi riceve aiuto nel momento del peggiore abbandono e disperazione, che ogni guerra produce?”. Tra tante notizie negative, Giorgio Zucchelli, direttore del Nuovo Torrazzo (Crema), ricorda una buona, l’assunzione di più di mille lavoratori alla Fiat di Melfi: innanzitutto c’è un “significativo segnale di ripresa”; poi “a tirare la ripresa è un’azienda del Sud, collocata in Basilicata, fra le Regioni più povere d’Italia”; infine, “ha vinto un certo modo di fare sindacato”. Di cronaca locale si occupa l’Avvenire di Calabria (Reggio Calabria-Bova), citando l’approvazione da parte del Consiglio comunale il 19 gennaio del regolamento per il registro del testamento biologico: “Avrebbe dovuto essere ‘un grande passo di dignità e di civiltà'”, ma “il documento, nato e discusso all’interno del palazzo, favorisce invece una cultura di morte”. Martino Cervo, direttore del Cittadino (Monza e Brianza), informa che “sull’autodromo qualcosa si muove. Dopo il pastrocchio raccontato dal Cittadino in occasione della legge di stabilità, dal Parlamento filtrano timide, buone notizie”. Partendo da un suicidio di un giovane in città, il Ticino (Pavia) fa notare: “Forse i nostri giovani, nella radicale novità delle situazioni del mondo moderno, aspettano di ricevere da noi l’amore per la vita, non l’inquietudine del possesso, la paura, il sospetto, ma la gioia, la libertà di sentire che ogni persona vale per quello che è e non per quello che riesce a raggiungere, la pace interiore che genera relazioni intense”. La Valsusa (Susa) offre un affresco della città in chiaroscuro: pur sempre “bellissima, come dice un cartello all’ingresso della città”, oggi però “sembra un po’ stanca, che fatica a stare seduta sui suoi allori”. Pier Giovanni Trossero, direttore dell’Eco del Chisone (Pinerolo), denuncia: “Pracatinat può essere rivoltato anche come un calzino – trovando, se necessario, nuove forme di gestione ed utilizzo della struttura – ma è da irresponsabili pensare semplicemente alla messa in liquidazione senza prima tentare altre soluzioni”. Sulla crisi che colpisce anche Pordenone scrive Bruno Cescon, direttore del Popolo (Concordia-Pordenone): “Giusto chiedere efficienza, ma alla fin fine chi evade danneggia se stesso, i propri figli, i propri genitori anziani. Grave poi quando sono le grandi imprese a cercare paradisi fiscali e altre forme di elusione o evasione. Danneggiano l’intero Paese che pur offre loro le infrastrutture per operare. L’illegalità diffusa è un cancro pericoloso, che affonda un Paese. La crisi è figlia anche dell’illegalità e della disonestà. Sfianca un Paese”. Stefano Fontana, direttore di Vita Nuova (Trieste), lamenta che “la Regione FVG ha dettato le (sue) regole per la fecondazione eterologa nelle strutture sanitarie regionali”. Mario Manini, direttore della Squilla (Spello), riporta le notizie sul positivo ricordando l’impegno dei “donatori dell’Avis che con il loro intervento spesse volte salvano la vita ad essere umani coinvolti in situazioni gravi, se non disperate”.
 
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