CRONACA

Diversi gli spunti dalla cronaca. A venticinque anni dalla caduta del Muro di Berlino, ancora tante minacce per la pace, prima tra tutte il terrorismo islamico, ricorda Vincenzo Rini, direttore della Vita Cattolica (Cremona): “Se non si vuole che la pace mondiale sia di nuovo messa a rischio, è necessario che l’Occidente e tutti i Paesi democratici del mondo trovino la strada della collaborazione, senza fini di potere nazionalistico dell’uno o dell’altro Paese”. Paolo Busto, direttore della Vita Casalese (Casale Monferrato), nel commentare il fatto che “gli incontri previsti martedì 28 ottobre a Casale con il giornalista Mario Adinolfi con la presentazione del libro ‘Voglio la mamma’ non si sono potuti svolgere” per timore di disordini da parte dell’arcigay, rileva: “Se questa è la società che cercano gli esponenti degli abbattimenti di tutte le frontiere, cosa succederebbe se il Parlamento approvasse la gravissima legge contro l’omofobia? Forse non potremmo nemmeno più proporre il matrimonio tra l’uomo e la donna”. Matera capitale europea della cultura nel 2019 al centro dell’editoriale di Antonella Ciervo, direttore di Logos e ragioni della verità (Materia-Irsina), secondo cui “la città è chiamata a una svolta storica nella quale i materani, per primi, dovranno essere protagonisti”. E se a Matera festeggiano, a Lecce si respira aria di mestizia, ma “polemiche a parte – evidenzia l’Ora del Salento (Lecce) -, ci sono delle evidenze che non si possono negare. Lecce e l’intera Terra d’Otranto respirano da alcuni anni un fermento culturale forse unico in Italia. Una voglia di sperimentare, di innovare, di dare un senso alla propria identità meridiana, onirica e speculativa, di declinarla alla modernità, abbracciando le diversità, meticciando stili, idee, emozioni, esperienze”. Luigi Sparapano, direttore di Luce e Vita (Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi), parla del cortometraggio “Francesco Padre”, dedicato al peschereccio molfettese che nella notte fra il 3 e il 4 novembre del 1994, affondò nelle acque del Montenegro, portandosi giù le vite di cinque uomini e di un cane, ricordando le parole del vescovo monsignor Luigi Martella: “La comunità cristiana locale, si pone a fianco di coloro che vogliono tener desta l’attenzione rispetto a questo luttuoso evento; partecipa con vivo senso di solidarietà al bisogno di chiarezza invocata dai parenti delle vittime e non solo; auspica che tutti possano avvertire l’imperativo morale della verità dei fatti”. Marino Cesaroni, direttore di Presenza (Ancona-Osimo), scrive: “Anche in quest’epoca incupita dalla crisi dalle diverse sfaccettature, c’è spazio per chi con coraggio compie un passo di portata storica. Si tratta della Banca di Credito cooperativo di Filottrano che ha incorporato la Cassa Rurale ed artigiana San Giuseppe di Camerano”. A proposito di calamità naturali e incuria in Italia, Antonio De Caro, direttore di Fermento (Amalfi-Cava de’ Tirreni), osserva: “Le problematiche di dissesto idrogeologico, dopo che sono avvenute, ce le dimentichiamo. Non c’è da lamentarsi, allora, perché la fragilità del nostro Paese, dal punto di vista geologico è nota, come è noto la sconsiderata gestione del territorio e la mancanza di una efficace politica di prevenzione”. Parlando della casa circondariale di via della Rocca, Luciano Sedioli, direttore del Momento (Forlì-Bertinoro), evidenzia: “Le associazioni di volontariato svolgono una preziosa funzione di ponte fra il carcere e la società: da un lato ‘tamponano’, all’interno, con aiuti e presenza, una situazione che rimane difficile, dall’altro tengono viva l’attenzione, all’esterno, sul problema carcere”. Delle prossime elezioni del Consiglio regionale si occupa Enzo …

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