CRONACA

Diversi editoriali riguardano la cronaca o anniversari come quello del referendum sul divorzio. “Quarant’anni fa, nel maggio 1974, gli italiani votarono no al referendum per l’abrogazione della legge sul divorzio. È una ricorrenza lieta o infausta?”, chiede provocatoriamente Emmaus (Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia), secondo cui “la possibilità di divorziare” a qualcuno “problemi li crea. Prima di tutto agli eventuali figli, che, per quanto civili siano i rapporti dei genitori divisi, soffrono sempre la fine della loro relazione”. Giuseppe Rabita, direttore di Settegiorni dagli Erei al Golfo (Piazza Armerina), prende lo spunto dalla vicenda del ragazzino a cui è stato requisito lo smartphone a scuola perché intento a navigare in siti pornografici e dalla reazione sproposita della mamma a difesa del figlio: l’episodio “ci parla dello sgretolarsi dell’alleanza educativa tra insegnanti e famiglie, fenomeno di cui tanto si discute ma che, a conti fatti e cronache pulsanti, più che altro pare condotto con intenti accademici di esercizio filosofico”. L’Ora del Salento (Lecce), sottolineando come in tempo di crisi aumenti l’impegno verso i sofferenti, sostiene che “il volontariato autentico non può essere unidirezionale, ma genera reciprocità o, per dir meglio, relazione”, quindi “il valore profondo del volontariato cristiano sta nella condivisione dell’esperienza umana: nel mettere ‘vita con vita’”. Stefano Fontana, direttore di Vita Nuova (Trieste), ricordando che la regione Friuli Venezia Giulia ha istituito una nuova figura, il “Garante dei diritti della persona”, pone l’accento sul fatto che “i Garanti oggi non garantiscono quasi più nulla, per il semplice fatto che non siamo più d’accordo sui valori da garantire” e che, di conseguenza, non bisogna dare “ai Garanti nessuna delega in bianco sui propri figli. I genitori devono essere i Garanti dei figli, altro che il Garante della Regione”. Luciano Sedioli, direttore del Momento (Forlì-Bertinoro), si occupa, invece, del dramma delle carceri: “Le carceri sono spesso nel cuore delle città, ma non nel cuore della Chiesa e dei cristiani”. Novità al Cittadino (Monza e Brianza). Lascia l’incarico il direttore Giorgio Bardaglio, che nel salutare i lettori scrive: “Spero di essere riuscito a raccontare la città, così come mi auguro di aver saputo rinnovare l’essenza di una tradizione antica, popolare ma anche alta, orientata a quei valori dell’umanesimo cristiano che pretendono più testimoni che bandiera”.

 
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