CRONACA

Diversi gli spunti dalla cronaca. In Friuli Venezia Giulia le parrocchie “nell’elenco fondi della finanziaria per il momento sono rimaste all’asciutto”, ricorda Bruno Cescon, direttore del Popolo (Concordia-Pordenone), ma “il sostegno del FVG non è assolutamente un bonus natale, un regalo, un cadeau. Un privilegio come qualcuno vorrebbe far credere. È un dovere. Anzi un riconoscimento dell’opera sociale svolta. Sono al centro della crisi delle famiglie. Hanno inventato le borse della spesa per soccorrere chi non ha da mangiare; aiutano a pagare bollette e affitti”. Paolo Busto, direttore della Vita Casalese (Casale Monferrato), ricorda Riccardo Coppo, scomparso lo scorso lunedì a 69 anni: “È stato un sindaco straordinario per la nostra città per quindici anni, al culmine del suo impegno civile e politico che ha espresso il meglio della cultura del mondo cattolico democratico”. Mario Barbarisi, direttore del Ponte (Avellino), scrive una lettera aperta al sindaco Paolo Foti: “Mi chiedo: quanto ci vuole per far rinascere Avellino? Tre anni, tre mesi o tre giorni? Forse, basterebbero solo 3 minuti: giusto il tempo per scelte sagge e consapevoli. La nostra città ha bisogno di essere amministrata procedendo per piccoli passi, ma che siano passi decisi e responsabili, compiuti con autorevolezza e determinazione!”. Quale futuro per Monza e Brianza? A chiederselo è Martino Cervo, direttore del Cittadino (Monza e Brianza), che afferma: “Questo giornale si propone come piattaforma viva per un dibattito laico, che coinvolga – a cominciare dai lettori – le istituzioni, le imprese, i protagonisti del territorio”. Partendo dal suicidio di un giovane ad Arquà Polesine, Bruno Cappato, direttore della Settimana (Adria-Rovigo), osserva: “La mancanza di una prospettiva, la difficoltà di aprire un cammino verso il futuro, genera un senso di solitudine. Un giovane perde la fiducia e smette di lottare perché non si sente amato da questa società”. La Valsusa (Susa) ricorda che “la galleria Cesana-Claviere è aperta”. Della “minaccia del ritorno dei ‘forconi’” si occupa Pier Giovanni Trossero, direttore dell’Eco del Chisone (Pinerolo): “Va accettata la protesta se espressione di un malessere o senso di rabbia ed impotenza che può riguardare una o più categorie di lavoratori o movimenti popolari o studenteschi. Tuttavia, quando la rivolta si trasforma soltanto in vergognose piazzate che ledono la libertà degli individui non si può più tollerare”. A vent’anni dall’alluvione, Marco Caramagna, direttore della Voce Alessandrina (Alessandria), evidenzia: “Nessuno vuol fermare il progresso ma quando l’uomo pensa di poter disporre arbitrariamente della terra, assoggettandola senza riserve alla sua volontà, invece di svolgere il suo ruolo di collaboratore di Dio, si sostituisce a Dio stesso finendo con il provocare la ribellione della natura”.

 

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