CRISI, SUICIDI E MASS MEDIA

La crisi economica e le continue notizie di suicidi, diffuse dai mass media, continuano a tenere banco sui settimanali Fisc. “Il suicidio – ribadisce Sandro Vigani, direttore di Gente Veneta (Venezia) – non risolve nulla, anzi, non fa che aprire altri innumerevoli problemi. (…) C’è sempre una via d’uscita, una speranza. Ma queste sarebbero solo parole paternalistiche se non fossero accompagnate da un impegno concreto, quello che ha indicato più volte il patriarca Francesco Moraglia, fin dal giorno del suo ingresso. Solo se ci si dà la mano, tutti assieme, imprenditori, dipendenti, Stato, comunità cristiana… – ha detto il patriarca – in un’esperienza nuova di solidarietà non solo economica, ma anche umana e sociale, la crisi non uccide, può essere vinta. Ciò che uccide è soltanto la solitudine”. Giampiero Moret, direttore dell’Azione (Vittorio Veneto), riflette sugli atti di violenza, “motivati dalla crisi”, che si stanno registrando in questi giorni nel Paese. “Bisogna reagire e non giustificare”, spiega Moret: “Reagire allo scoraggiamento che porta a chiudersi in se stessi disinteressandosi di quello che avviene nella società, preoccupati soltanto di mettere al sicuro il proprio spazio di vita. E non giustificare in alcun modo gli atti di violenza in qualsiasi forma si presentino. (…) Non devo lasciarmi andare alla ribellione quando sono colpito in qualche mio interesse, senza chiedermi se questo non sia richiesto dal bene comune. Quando sparisce la percezione interiore del confine tra il bene e il male, allora tutto è possibile”. Per Lauro Paoletto, direttore della Voce dei Berici (Vicenza), “l’attuale fase di difficoltà economica ha riportato alla luce, anche se per ragioni diverse, tanto la questione settentrionale, quanto quella meridionale”. Secondo Paoletto, “il rilancio del Paese passa attraverso una risposta, esigente, rigorosa, strutturale e culturale alla questione meridionale, da intendere come questione nazionale e, quindi, anche nostra”. Guglielmo Frezza, direttore della Difesa del Popolo (Padova), si occupa della “crisi della Safilo, che tocca pesantemente anche la nostra diocesi con le centinaia di licenziamenti annunciati nelle due sedi di Padova e Santa Maria di Sala. (…) C’è una strada sollecitata da più voci: ridurre al minimo i licenziamenti, puntando invece sui contratti di solidarietà per conservare i dipendenti al posto di lavoro. Anche se per meno ore, anche se con stipendi ridotti. (…) Safilo, per le sue dimensioni e per il peso simbolico della vertenza che si aprirà nei prossimi giorni, potrebbe essere un esempio in grado di fare scuola”. La Voce del Popolo (Brescia) informa che è stato promosso “un forum al Centro per le comunicazioni sociali a caccia d’idee semplici e praticabili per riattivare l’economia bresciana”. Marino Cesaroni, direttore di Presenza (Ancona-Osimo), attinge “ai ricordi” della propria infanzia per invitare a “vivere con maggiore coraggio questi tempi difficili”.

 
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