CRISI, POLITICA E SOCIETA’

La crisi e i suoi effetti continuano a tenere banco sulle testate diocesane. La Guida (Cuneo) rileva come “dopo mesi d’incertezze e di divisioni, una voce si è alzata chiara in difesa dell’euro, quella della Bce e del suo presidente, Mario Draghi. Sarebbe finalmente una buona notizia, se non fosse che è una voce levatasi nel deserto e nell’incertezza della politica europea”. Per quanto riguarda la situazione italiana, secondo Lauro Paoletto, direttore della Voce dei Berici (Vicenza), “per tornare a pensare con coraggio ed entusiasmo al proprio futuro il Paese ha bisogno della famiglia, che rimane un riferimento fondamentale, a patto però che esca dalla condizione di solitudine in cui la politica l’ha relegata”. Bruno Cappato, direttore della Settimana (Adria-Rovigo), ribadisce che “passione per il proprio Paese è condividere – al di là di alcune rivendicazioni particolari – l’importanza del bene comune e la sua priorità”. Bruno Cescon, direttore del Popolo (Concordia-Pordenone), invita a “liberare la mente da pensieri gravosi”, almeno durante “il tempo di riposo e di ferie”. Per Amanzio Possenti, direttore del Popolo Cattolico (Treviglio), “occorre razionalizzare meglio le nostre scelte, evitando di pensare che ‘tra poco torneremo come prima…’. Ma sarà un ‘prima’ del tutto inedito e ricco di scogli”. Guglielmo Frezza, direttore della Difesa del Popolo (Padova), si sofferma sugli ultimi dati resi noti dall’Istat sulla presenza di cittadini stranieri in Veneto, da cui emerge che questi “preferiscono tornare a casa propria”. Ma dal Veneto, nota Frezza, “sono tornati a partire anche migliaia di nostri giovani (…). In due parole: non solo non attiriamo più, ma perdiamo risorse preziose”. Marino Cesaroni, direttore di Presenza (Ancona-Osimo), guarda alla “situazione politico-amministrativa della città dorica”. E annota: “È scoccata l’ora di assumerci, ognuno, il livello di responsabilità che ci compete. Se ai cittadini è richiesto un senso di appartenenza più marcato per evitare che si creino plaghe di degrado, a chi li rappresenta è richiesto il coraggio di ritornare a casa per permettere ad altri di assumersi le responsabilità del momento”. Roberto Pensa, direttore della Vita Cattolica (Udine), commenta la decisione della Giunta regionale di “cambiare orientamento” in materia di riforma sanitaria. “Di fronte a motivi fondati e documentati – afferma Pensa -, cambiare idea è segno d’intelligenza, sensibilità e coraggio. (…) La politica ha saputo guardare le situazioni concrete, ha ascoltato le voci dei professionisti che lavorano nella sanità sul territorio e i Comuni che sovrintendono i servizi sociali. E ne ha tratto le debite conseguenze”.

 
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