CRISI ECONOMICA

“Investire per rimettere in moto lo sviluppo”. È il pensiero che accomuna molti editoriali dedicati alla crisi economica e, in particolare, alla situazione italiana. “Lunedì prossimo – scrive Francesco Zanotti, direttore del Corriere Cesenate (Cesena-Sarsina) – dovrebbero essere annunciate le prime misure per attuare i dettati che provengono dall’Unione europea… Occorre perseguire con tenacia ciò che si fa. Non si possono compiere due passi in avanti e altrettanti indietro. Oggi è necessario più che mai investire per rimettere in moto lo sviluppo. I primi interventi si devono realizzare in favore della famiglia e dei giovani, vera molla per una spinta innovatrice che nel Vecchio Continente, fin troppo vecchio, ormai si è esaurita da tempo”. Secondo Gente Veneta (Venezia), “aldilà delle misure ‘tecniche’ da adottare”, occorre “ridisegnare le gerarchie dei valori in gioco, rimettendo la persona e il suo essere in relazione al primo posto”. La crisi, “nata dai soldi”, ricorda Marco Bonatti, direttore della Voce del Popolo (Torino), “è andata molto oltre, arrivando a intaccare fiducia e risparmio, a considerare la vita solo come ‘presente’, in cui non c’è avvenire da costruire. Ripartire sarà difficile e faticoso; e non basterà cominciare dai soldi”. Per Gianpiero Moret, direttore dell’Azione (Vittorio Veneto), “in questi tempi foschi, il credente, invece di farsi prendere dalla paura o dalla disperazione, deve ravvivare la fiducia in Dio… Il credente sa che nulla sfugge alla mano di Dio anche quando tutto sembra crollare, e si affida a lui. Ma sa che, affinché tale fiducia non diventi irresponsabilità, egli deve continuare a comportarsi con onestà, evitando di danneggiare gli altri, aiutando chi più soffre, mirando sempre non al proprio interesse ma al bene comune. I mali presenti non sono, in fondo, che la somma di comportamenti individuali cattivi. Mantenere con caparbietà questa coerenza personale è il più valido contributo che ciascuno può dare per superare la crisi”. Dello stesso avviso Davide Maloberti, direttore del Nuovo Giornale (Piacenza-Bobbio): oggi “abbiamo bisogno dell’orizzonte del Cielo per ritrovare il senso della vita, la forza per lottare ogni giorno…”. Secondo Raffaele Mazzoli, direttore del Nuovo Amico (Pesaro-Fano-Urbino), “una delle sfide del tempo presente è quella di riaprire il dialogo fra ragione e fede, partendo dalla consapevolezza che una morale senza trascendenza è un profondo non senso”. Vincenzo Tosello, direttore di Nuova Scintilla (Chioggia), concentra la propria attenzione sull’Unione europea. “Le recenti vicende macroeconomiche con lo sconvolgimento dei mercati e con le imposizioni ‘dirigiste’ sulle nostre ‘manovre’ – evidenzia Tosello – hanno messo in allarme non pochi – anche europeisti convinti – sulla rotta che sta prendendo l’Unione europea e sul futuro che l’attende. È vero che l’Ue ha nel suo dna una partenza di natura economica (era appunto la Comunità economica europea e prima ancora la Comunità europea del carbone e dell’acciaio), ma doveva trattarsi solo di tappe per un’integrazione progressiva dei popoli e per la costituzione di una vera Unione. Ora si corre il rischio che la dimensione economica, motore iniziale della lungimirante operazione, culminata nella moneta unica, proprio a causa delle ‘turbolenze’ dell’Euro giunga ad affondare l’intero progetto ben più ampio e globale”. Da qui l’invito a “sentirsi europei: noi italiani come i francesi e i tedeschi, come tutti i 27 e coloro che bussano per entrare. Sentirsi ed esserlo per davvero, in una condivisione effettiva di sovranità e di ‘nazionalità’… Più che sul ‘capitale economico’ occorre puntare sul ‘capitale umano e sociale’. Per non restare con un deludente ‘pugno di Euro’”.
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