CORRUZIONE E MALAFFARE: IL DOVERE DELLA POLITICA E L’IMPEGNO DEI CRISTIANI

“La Politica, quella vera, quella che si occupa primariamente del Bene comune – riflette Lauro Paoletto, direttore della Voce dei Berici (Vicenza) – dovrebbe riuscire a far sognare le persone. Dovrebbe cioè essere capace di far vedere un futuro che ancora non c’è, ma che potrebbe essere possibile. (…) Oggi il sogno va ritrovato e rilanciato a partire dalle nostre comunità locali. (…) Sono molti gli esempi coraggiosi e virtuosi (nel sociale, nell’impresa, nella cultura, nello sport, nell’ambiente) che ci permettono di ricominciare a sognare e a pensare che un mondo migliore è ancora possibile”. Bruno Cescon, direttore del Popolo (Concordia-Pordenone), ricorda che “i nostri conti sarebbero migliori seguendo dei comportamenti morali. Ovviamente le responsabilità sono diverse in alto e in basso. Qualcuno deve ribadire al Paese che non si esce dalla crisi politica ed economica senza onestà. Questo ruolo la Chiesa lo svolge. L’etica conviene economicamente e rigenera le democrazie”. A proposito dell’impegno dei cristiani, Ettore De Faveri, direttore della Valsusa (Susa), sottolinea che questi “devono essere l’anima del mondo. Perché, prima ancora di una scelta di campo, destra o sinistra, c’è questa scelta fondamentale, dare un’anima alla politica. Solo così si potrà estirpare il suo tumore”. Marino Cesaroni, direttore di Presenza (Ancona-Osimo), individua nel “volontariato” e nella “solidarietà” i “campi di battaglia dei cattolici”: da qui “dobbiamo ricominciare anche per la politica e le istituzioni come quando fare il sindaco o l’assessore era un onore e non un onere per se stessi e per la società”. Secondo Roberto Pensa, direttore della Vita Cattolica (Udine), “non basta indignarsi e piangere sulle macerie ma, come diceva spesso il compianto arcivescovo mons. Battisti, occorre avere il coraggio di risalire sulle impalcature della storia e della responsabilità”.

 
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