Claudia, la campionessa di aeromodellismo

Tutto è nato come una passione, con un corso gestito da Marino Del Torre presso la parrocchia di Sant’Osvaldo di Udine. A metà agosto 2014 Claudia Scaramella è arrivata terza ai mondiali in Polonia. «Era una semplice attività parrocchiale nata nel 2007, iniziammo in 12 a costruire aeromodellini e a fine corso solo 5 riuscirono a farli volare». Qualche mese dopo Claudia iniziò a gareggiare: «Nel 2009, in una competizione contro il mio maestro, arrivai quinta. Lui 13esimo». Nel 2012 da Udine si è trasferita a Forlì per frequentare la terza all’Itaer.
Tre anni a Forlì e la passione per il volo continua a crescere.
«Appena arrivata sono stata subito contattata per continuare l’attività di modellismo a Lugo, ma la chiamata più importante fu quella dell’Aeroclub d’Italia con l’invito per i campionati italiani».
Dai nazionali ai mondiali, il passo è stato breve.
«Il quinto posto alla prima gara mi ha dato una grande spinta. Le velocità poi continuavano a crescere e il mio attuale record è quello degli ultimi mondiali in Polonia, 284.3 chilometri orari».
Che valgono il titolo di donna più veloce al mondo per la categoria F2A di aeromodellismo.
«Sono anche la prima donna italiana a salire sul podio di un mondiale, dove mi sono classificata terza per due anni di fila».
La passione per il volo quindi è tanta e la strada è quella giusta. Ma fra 10 o 15 anni?
«Mi vedo all’estero, magari a studiare per diventare astronauta».
Sempre più in alto.
«È il mio obiettivo. Quando sono lassù mi sento realmente me stessa. E poi ho la possibilità di essere più vicino a mio padre, che purtroppo ho perso nel 2006».
Non solo il volo, le passioni sono anche molte altre.
«Qualche anno fa studiavo lirica e pianoforte, passione che ora coltivo a casa, poi c’è un altro mio grande amore: la fotografia. Ora però il tempo è poco».
E poi l’hockey.
«Sia su ghiaccio che su rotelle. Da piccola sono stata scelta diverse volte come miglior portiere e inserita addirittura nella selezione regionale. Poi un infortunio mi ha costretto a rinunciare».
In quel periodo però è nato l’amore per l’aeromodellismo.
«Esatto, era il periodo delle prime gare e delle prime vittorie».
Poi il trasferimento a Forlì.
«L’ho preso come un segnale. è stata un po’ la svolta decisiva che mi ha fatto propendere del tutto per il volo»
Da li anche la scelta del cambio di scuola.
«Quando mi sono trasferita ho fatto richiesta per entrare al terzo anno dell’Itaer, ho appena finito il quarto».
Da tre anni nella nostra città e molto impegnata, ha imparato a conoscere Forlì?
«Nell’ultimo periodo ho visto e visitato molto di più la città e a conoscere altra gente. Anche se spesso sono in giro per l’Italia».
E il tempo per uscire con gli amici si trova?
«D’estate un appuntamento immancabile sono i mercoledì in centro. Mentre il weekend me lo tengo per le lezioni del brevetto di volo. D’inverno invece è più difficile, con il freddo e gli allenamenti si esce poco. E poi adesso diciamo che fra esame di maturità, patente e brevetto, il tempo scarseggia».
Serve un allenamento speciale per volare?
«Più che una vera e propria dieta o allenamenti specifici, serve un buon fisico e una buona  tenuta. Cerco di allenarmi in palestra per questo e mangiare bene».
 
di Enrico Magnani
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