CITTADINANZA RESPINTA

Il Corriere d’Italia (Germania) riporta sul proprio sito (www.corritalia.de) la lettera di un rifugiato palestinese, residente in Italia da 12 anni, interprete di arabo per il Tribunale, che si vede rigettare la richiesta di cittadinanza in nome del pacchetto sicurezza, con la motivazione che “non ha raggiunto un grado sufficiente d’integrazione”. “Mi sento ingiustamente privato – scrive il rifugiato – del diritto ad avere una cittadinanza (sono rifugiato politico, senza alcuna cittadinanza dalla nascita, non riconosciuto apolide essendo palestinese)”. “La condizione d’incertezza in cui sono costretto a sopravvivere mi logora giorno per giorno, impotente e senza possibilità di confronto diretto con chi deve decidere del mio futuro e della mia libertà e dignità personale”; “non pretendo che la cittadinanza mi venga ‘regalata’ ma chiedo che mi venga concessa avendone i requisiti oltre alla reale necessità di averne una”.
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