Chiesa universale e Chiesa italiana

“Abbiamo un santo in Paradiso!”. Inizia così l’editoriale di Fermento (Brindisi-Ostuni), dedicato al beato Giovanni Paolo II: “Non vi è stato uomo che abbia incontrato più persone di lui. Possiamo dire che davvero ci ha chiamati per nome, dimostrandoci che quel filo di amore tra l’uomo e Dio non si è mai interrotto, tanto da fargli affermare: ‘Egli sta cercando voi’, invitandoci a lasciare ‘che lo Spirito parli al… cuore’”. Bonifacio Mariani, direttore del Nuovo Amico del Popolo (Chieti-Vasto), ricorda i 50 anni dell’enciclica “Mater et Magistra” di Giovanni XXIII: “Bene comune, primato della persona, solidarietà, sono alcuni fili d’oro che i cristiani sono chiamati a tessere ogni giorno per una fedeltà al Vangelo che diventi servizio al mondo e all’uomo del presente”. Scrive sulla Giornata nazionale promossa dall’Ufficio per i beni culturali ecclesiastici della Cei il Nuovo Diario Messaggero (Imola): “In Italia è presente una ricchezza che non ha paragoni al mondo e rende il nostro Paese un’attrattiva anche per la nostra storia e cultura. A rendere affascinante la nostra Italia contribuiscono quelle radici cristiane che hanno formato intere generazioni alla ricerca del ‘bello’ e del ‘vero’”. È dedicato al convegno Cei “Abitanti digitali” l’editoriale di Emmaus (Macerata), a firma del vescovo, mons. Claudio Giuliodori: “Ci interroghiamo su come sia possibile da cristiani abitare questo nuovo mondo digitale conservando le prerogative della dignità umana e sviluppando una più intensa esperienza spirituale. Il convegno di questi giorni, che la nostra comunità si onora di ospitare, ci aiuterà certamente a trovate le riposte o perlomeno ad imboccare la strada giusta per vivere una piena cittadinanza nel nuovo mondo digitale”.
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