In un mondo che cambia. Il momento attuale è segnato da profonde trasformazioni, dice il primo capitolo degli Orientamenti. Cè bisogno di riferimenti affidabili, mentre la cultura contemporanea sembra favorire il disorientamento, il ripiegamento su se stessi e il narcisismo. Cè emergenza educativa come ha detto a più riprese il Papa e la formazione dellidentità personale è sempre più difficile in un contesto plurale. Lincontro tra culture ed esperienze religiose diverse, la pretesa di uneducazione che vorrebbe essere neutrale, un diffuso scetticismo e relativismo, sempre denunciati da Benedetto XVI, fanno sì che la trasmissione dei grandi valori educativi da una generazione allaltra sia sempre più difficile. A soffrirne di più è la famiglia, rilevano gli Orientamenti, mentre si registra la separazione tra le dimensioni costitutive della persona (razionalità, affettività, corporeità e spiritualità). Armonizzare queste componenti, favorire uno sviluppo armonioso di tutte le capacità delluomo diviene quindi un compito educativo molto difficile, più che in passato.
Guardare con speranza ai giovani. Di fronte a tali problematiche, la Chiesa sente di doversi interrogare su come attua la propria vocazione educativa al Vangelo e al suo messaggio di pienezza umana e cristiana. Nel secondo capitolo del documento si sottolinea lurgenza di una verifica delle varie dimensioni dellagire ecclesiale: missionaria, ecumenica e dialogica, caritativa e sociale, escatologica. La risposta a tutte le domande delluomo contemporaneo viene da Gesù, maestro di verità e di vita (terzo capitolo). Anzitutto è la famiglia che deve educare allincontro col Cristo, oltre che con tutti gli uomini. In questo consiste la crescita piena del figlio, perché sia orientato nel mondo e dotato di un orizzonte di senso. Gli adulti, quindi, e i genitori tra di loro, sono i primi educatori, ai quali è chiesta autorevolezza, credibilità, coerenza di vita. Gruppi parrocchiali, associazioni, movimenti, volontariato, servizio in ambito sociale e in missione possono svolgere un importante ruolo formativo dei giovani, verso i quali occorre sempre guardare con speranza. Così hanno fatto, del resto, i grandi santi educatori di cui è piena la storia della Chiesa.
Formare la coscienza credente. Il quarto capitolo è dedicato alla Chiesa, comunità educante, con i suoi strumenti a partire dalla famiglia stessa, chiamata alla formazione di fondo dei ragazzi. Leducazione successiva poi vede entrare in gioco la catechesi, i sacramenti, la …