CATTOLICI E POLITICA

Al centro degli editoriali anche alcune considerazioni sull’impegno dei cattolici nella “comunità politica”. Per La Voce dell’Jonio (Acireale), “è urgente che si consolidi – o si avvii? – un’azione pastorale che, con determinazione e senza timidezze, includa nei processi formativi ed educativi delle nostre comunità ecclesiali le tematiche sociali affrontate con coraggio dal Magistero. Insomma, come Chiesa dobbiamo assolutamente dare il nostro (specifico) contributo per colmare quel preoccupante deficit di coscienza civile che sembra emergere oggi nel nostro Paese”. Il Popolo (Tortona), soffermandosi sui 150 anni dall’Unità d’Italia, s’interroga sull’“identità culturale” del Paese. Ciò che “può garantire la cultura unificante di un’identità in grado di portare ad un comun sentire”, si legge tra l’altro nell’editoriale, è “il racconto di una fede vissuta, con laica convinzione o con religioso sentimento, che ti accompagna a capire, vivere, costruire il tuo tempo nella prospettiva che esiste solo se diventa ‘nostro’ attraverso la mediazione creativa di chi tramuta la dura pietra in viva sorgente”. Secondo La Cittadella (Mantova), “forse la migliore testimonianza che possiamo oggi dare come cristiani è proprio quella del saper ascoltare, del sostenere le proprie idee mettendole in dialogo rispettoso con quelle diverse, del saper rispettare e amare l’altro anche quando la pensa diversamente da noi”. Giuseppe Rabita, direttore di Settegiorni dagli Erei al Golfo (Piazza Armerina), vede nel momento attuale “analogie evidentissime” al “dissolvimento dell’Impero romano” cui “fece seguito una nuova era, quella della sintesi medievale, quando l’uomo ritrovò in Dio un principio unificante attorno al quale ricostruire una nuova civiltà”.
 
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