CALO DEMOGRAFICO

Diversi settimanali si occupano del calo demografico. La Vita Casalese (Casale Monferrato) commenta così i dati Istat resi noti in questi giorni: “Non si fanno più figli, e con 514mila nuovi nati, nel 2013 si è toccato, con il quinto calo consecutivo, il minimo storico”. E sul calo demografico, calo degli immigrati che vengono in Italia e sulla colata “a picco” dell’indice di nuzialità, Paolo Lomellini, editorialista della Cittadella (Mantova), osserva: “Questa difficoltà di progettualità aperta al domani ci attraversa sia nella dimensione personale-familiare sia in quella più generale e collettiva della società nel suo insieme. La radice è tuttavia comune e sta, a mio parere, nell’invasione di cultura e modo di pensare individualisti che segnano da decenni i nostri vissuti personali e anche l’immaginario collettivo della società”. “Il nostro Paese si trova di fronte a una vera emergenza sociale e cioè il calo della natalità, dovendo affrontare il duplice impatto del crescente invecchiamento della popolazione e del prolungamento della vita”, evidenzia sulla Libertà (Reggio Emilia-Guastalla) Maurizio Rizzolo, presidente del Forum delle associazioni familiari di Reggio Emilia, che, poi, denuncia: “Penso che ci si renda conto di come il battage mediatico e politico dei movimenti delle persone omosessuali per ottenere, se non il matrimonio, qualcosa di molto simile, stia diventando ogni giorno più evidente e pressante”. C’è un atteggiamento contraddittorio tra i sindaci “nei confronti delle Sentinelle in piedi e dei Gay pride”, annota Vincenzo Rini, direttore della Vita Cattolica (Cremona): ciò potrebbe essere dovuto alla “caccia alla popolarità e ai voti. Ma, forse, c’è anche un altro motivo. Non è vero che le Sentinelle in piedi non disturbano nessuno. Disturbano, e come: danno fastidio perché mobilitano le coscienze, costringono a pensare. Ed è questo che a lor signori dà fastidio”.

 
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