BENEDETTO XVI NEL NORDEST

Parla della “proposta del Papa, come antidoto alla riduzione dell’esperienza cristiana a fatto che non trasforma più la vita” Sandro Vigani, direttore di Gente Veneta (Venezia), nel suo editoriale sulla visita del Pontefice nel Nordest. “È una proposta, dobbiamo riconoscerlo – afferma Vigani –, scandalosamente forte e radicale: ‘Siate santi! Ponete al centro della vostra vita Cristo! Costruite su di Lui l’edificio della vostra esistenza. In Gesù troverete la forza per aprirvi agli altri e per fare di voi stessi, sul suo esempio, un dono per l’intera umanità’”. “Una fede bella da vivere. Una conversione che – oggi come al tempo dei viandanti di Emmaus – è fonte di gioia e di speranza. È in questo passaggio dell’omelia pronunciata a San Giuliano che si può forse individuare il fulcro del messaggio che papa Benedetto XVI ci ha consegnato nei due giorni trascorsi in mezzo a noi. Ed è un messaggio che parla al cuore di ciascuna persona ma anche alla società presa nel suo insieme”, sottolinea Guglielmo Frezza, direttore della Difesa del Popolo (Padova). Per Agostino Clerici, direttore del Settimanale della diocesi (Como), “Benedetto XVI, per due giorni, tra Aquileia e Venezia, ha seminato parole di verità, nette e chiare” e “dalla città costruita sul mare, ha mandato un messaggio che ha la solidità della terraferma. Che il Vangelo sia ‘la più grande forza di trasformazione del mondo’ non è un’idea: è ‘la via, cioè il modo di vivere che Cristo ha praticato per primo e che ci invita a seguire’”. Occorre diventare “testimoni di Gesù Cristo che chiama alla santità. Parola desueta ai nostri giorni, per la quale in fondo non ci sentiamo portati e che volentieri lasciamo ad altri. Eppure costituisce la chiamata fondamentale per il cristiano, in virtù del battesimo ricevuto. Ed è quanto ci ha ricordato chiaramente papa Benedetto XVI domenica scorsa a Mestre, nell’omelia della Messa presieduta al Parco San Giuliano”, afferma Alberto Margoni, direttore di Verona Fedele (Verona).
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