BAMBINI STRAPPATI

“Una ferita alla fiducia dei bambini”. È il commento che accomuna molti editoriali dedicati alla vicenda del bambino di Cittadella, nel padovano, prelevato dalla Polizia, nei giorni scorsi, davanti alla scuola, in esecuzione a un’ordinanza della sezione Minori della Corte d’appello di Venezia, che ha disposto l’affidamento in via esclusiva al padre, con collocamento in una comunità. Per la Guida (Cuneo), il bambino “sta già pagando il prezzo della crisi che attraversa e stravolge i rapporti e le relazioni. Alla sua fiducia è stata inferta una ferita profonda, di cui si conosceranno meglio gli esiti quando sarà adulto. Una ferita alla fiducia è stata inferta indirettamente anche ai bambini che hanno seguito la scena nella scuola”. Guglielmo Frezza, direttore della Difesa del Popolo (Padova), ripropone “il messaggio che il nostro vescovo ha inteso inviare nei giorni scorsi”, nel quale viene indicato “un orizzonte d’impegno e di senso in cui tutti dovremmo sentirci coinvolti: nella valorizzazione dei legami comunitari, nella riscoperta del valore del matrimonio, nella tutela dei diritti dell’infanzia. Perché è a valle e non a monte, insieme e non da soli, che si costruiscono le condizioni minime necessarie a far sì che i figli non restino vittime di una separazione, caricandoli di un doppio fardello di dolore”. Giampiero Moret, direttore dell’Azione (Vittorio Veneto), invita ad “aprire bene gli occhi e il cuore ai drammi dei figli che stanno dietro a ogni separazione. Ci sono gli strattonamenti psicologici non meno dolorosi di quelli fisici. Non si gridi allo scandalo di Cittadella, mentre si continuano a esaltare i diritti alla libertà dei coniugi a scapito dei figli e si fa di tutto per diminuire il valore della famiglia”. Dello stesso avviso è Giulio Donati, vicedirettore del Piccolo (Faenza-Modigliana), il quale critica il comportamento di “tv e grandi giornali che si accaniscono per mandare in onda il filmato e pubblicare foto invocando il diritto di cronaca”. Ma “è diritto di cronaca – riflette Donati – dimenticarsi del diritto di un bambino a non finire sotto i riflettori per forza, in base a una tragedia che non ha voluto, ma che gli è piovuta addosso come doccia fredda per colpa di due genitori poco attenti a lui?”. Frontiera (Rieti) ritiene “opportuno rimanere all’immediata evidenza: nessun adulto si è fermato di fronte al dolore di questo bambino. Nessuno dei presenti è stato in grado di controllarsi. Nessuno ha fatto un passo indietro per salvaguardarlo. (…) Il conflitto tra gli adulti è stato vissuto e agito sul bambino. Dovrebbe bastare. Non c’è da aggiungere nulla”.

 
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