ATTUALITA’ POLITICA

Oltre alla crisi economica, a tener banco nei settimanali diocesani è anche l’attualità politica italiana. “Questa fase di transizione – viene osservato su Emmaus (Macerata) – serva per una riflessione sul mondo della politica, perché capisca che l’aver tutelato troppo se stessa è quello che l’ha indebolita. E capisca, per esempio, che restituire la scelta dei propri candidati agli elettori, è rafforzare la politica. Perché la politica è forte se è l’espressione di un popolo che si muove e che vede nell’uomo politico chi rappresenta le sue necessità, le sue richieste”. Per Il Ticino (Pavia), “non è più tempo di protesta ma di fattiva e concreta responsabilità, e soprattutto è tempo di guardare al futuro, anche prossimo, per una ristrutturazione della politica e degli strumenti di partito che la devono attuare”. Lauro Paoletto, direttore della Voce dei Berici (Vicenza), indica il bene comune come “risorsa per il Paese”: “Tale orizzonte – spiega – può davvero costituire quel ‘pavimento comune’, condiviso da tutti, al di là delle differenze culturali o politiche, dal quale è necessario ripartire per progettare il domani della nostra nazione. Si tratta di un lavoro arduo e non scontato, nel quale i credenti possono portare un contributo particolarmente qualificato di pensiero, progetti, esperienze”. Concorda con Paoletto Amanzio Possenti, direttore del Popolo Cattolico (Treviglio), il quale aggiunge: “Dobbiamo capire tutti qual è il senso del servizio e del ruolo: determinante per l’assetto e la stabilità del Paese, ma anche impostato sulle aspettative di quanti si attendono la scelta primaria del bene comune come destinazione di atti, di gesti, di delibere, di voti, di mozioni e di ordini del giorno fondati sulla realtà del fare. E non dell’incorreggibile conflitto fra le parti”. Ezio Bernardi, direttore della Guida (Cuneo), riflette sui risultati delle primarie del Pd svoltesi nei giorni scorsi nella città piemontese per scegliere il candidato sindaco. “I 5.371 votanti – nota Bernardi – spazzano via ogni dubbio sulla volontà dei cittadini di partecipare alla scelta del candidato sindaco della propria area politica… I cittadini devono potersi esprimere, premiare o bocciare le idee e i progetti, non la simpatia o l’antipatia dei singoli o la loro appartenenza e fedeltà a questo o quel big nazionale o regionale”.
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