Ore difficili per lItalia; dora in poi spazio a chi simpegna per il bene comune. Sono i commenti che accomunano molti editoriali dedicati allattualità politica nazionale. In vista delle urne per le politiche che si potrebbero tenere già in febbraio – scrive Francesco Zanotti, direttore del Corriere Cesenate (Cesena-Sarsina) – il fermento è massimo. I sacrifici richiesti – sono parole del cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, tratte da unintervista pubblicata lunedì scorso dal Corriere della Sera – hanno il diritto di vedere frutti concreti. Lo ribadiamo: il bene comune è molto superiore rispetto a quello di una parte sola. Quello va ricercato, prima di tutto. Guglielmo Frezza, direttore della Difesa del Popolo (Padova), ricorda che la chiusura anticipata della legislatura sta rischiando di cancellare tra molti provvedimenti anche la legge che impone il pareggio di bilancio, evitando così che il debito pubblico continui a salire anno dopo anno: una conseguenza delle dimissioni dellesecutivo che sarebbe un grave errore. In questi ultimi giorni, dice Antonio Ricci, direttore del Corriere Apuano (Massa Carrara-Pontremoli), la pellicola è stata riavvolta e tutto si sta riproponendo nei modi e nei termini consueti, come se niente fosse accaduto dal novembre dello scorso anno sino ad oggi. Secondo Amanzio Possenti, direttore del Popolo Cattolico (Treviglio), così comè messa, lItalia rischia assai sul piano della credibilità. Non aggiungiamo agli scandali offerti dalla cronaca quotidiana anche lo scandalo della nostra passività: la democrazia cerca uomini e strumenti per esprimersi: facciamoglieli trovare!. Per Giordano Frosini, direttore della Vita (Pistoia), elezioni in vista significa aprire gli occhi, rendersi conto di quanto sta succedendo e di quanto potrebbe ancora succedere nellimmediato futuro. La paura è tenuta desta da comportamenti assolutamente incomprensibili del nostro popolo nelle passate consultazioni elettorali. Superficialità che poi si pagano care e si scontano pesantemente. Marco Bonatti, direttore della Voce del Popolo (Torino), sottolinea la necessità di un cambiamento indispensabile che riguarda la cultura della Seconda Repubblica. Problema che torna continuamente e che non si è finora riusciti a risolvere. Quellinsieme dindividualismo, disprezzo per le regole, assoluta indifferenza al senso dello Stato
elementi che sono stati, nellultimo ventennio, non solo i mattoni di un blocco elettorale ma, molto di più, un discorso pubblico diffuso in ogni segmento della società italiana. Anche Vincenzo Tosello, direttore di Nuova Scintilla (Chioggia), si sofferma sul più grave problema da risolvere: Avere politici veri, che recuperino il contatto con i cittadini, elaborino programmi chiari, realizzabili e sopportabili (lotta allevasione, ma riduzione della pressione fiscale; eliminazione dei privilegi, ma tutela dei deboli e incentivi al lavoro, ecc.). In giro ce ne sono: si facciano avanti e diamo loro spazio!. Il Ticino (Pavia) invita a far mente a tutta una gamma dideali che sincarnano in valori etici, che sul piano politico sono, di fatto, completamente ignorati. Per Paolo Busto, direttore della Vita Casalese (Casale Monferrato), solo valorizzando il bene comune, la solidarietà, lequità, la giustizia, il rigore, la messa al bando di furbetti e furbastri possiamo ricominciare ad aver fiducia nel futuro. Ma la strada sarà lunga e guai a chi credesse a imbonitori mendaci e pifferai magici. Concorda Bonifacio Mariani, direttore del Nuovo Amico del Popolo (Chieti-Vasto): Due criteri assoluti da seguire sono evidenti: il perseguimento de…