Non manca lattualità ecclesiale. Quello che il Papa sta cercando di dire alla Chiesa e al mondo è la necessità di superare quella che lui chiama la globalizzazione dellindifferenza nei confronti di tutti gli emarginati della società: per questo compie gesti che vogliono essere significativi e vogliono indurci a recuperare capacità di attenzione, di compassione e di tenerezza, uscendo dalle chiusure dei nostri egoismi e dei nostri schematismi troppo spesso incapaci di comprendere le ragioni dellaltro, evidenzia Pietro Pompei, direttore dellAncora (San Benedetto del Tronto-Ripatransone-Montalto), commentando un articolo di Vittorio Messori apparso su un quotidiano nazionale. Vincenzo Finocchio, direttore dellAppennino Camerte (Camerino-San Severino Marche), allinizio del nuovo anno ripercorre gli eventi ecclesiali significativi del 2014, come il Sinodo straordinario dei vescovi sulla famiglia: I convocati al sinodo erano in tutto 253. Due sono stati i vescovi marchigiani, convocati proprio quando il sinodo stava per aprirsi. Si trattava del vescovo di Loreto Giovanni Tonucci e di quello di Ancona Edoardo Menichelli. Quest’ultimo, il 4 gennaio, è stato nominato cardinale. Qualche riferimento al ruolo notevole svolto nel sinodo non solo è ipotizzabile ma addirittura è stato in qualche modo confidato ai preti della nostra arcidiocesi nel ritiro di novembre all’eremo del beato Rizzerio. Mario Barbarisi, direttore del Ponte (Avellino) dedica leditoriale ai dieci anni di ordinazione episcopale del vescovo Francesco Marino: Il vescovo di Avellino, nell’assolvere il suo ministero, non si è mai sottratto dinanzi alle difficoltà, non ha mai negato l’ascolto: ha saputo mantenere la giusta ed equilibrata azione di guida pastorale, è riuscito ad essere protagonista, non come persona ma come Chiesa.