ANTIPOLITICA E “GRILLINI”

Al successo ottenuto dai “grillini” (Movimento 5 Stelle, ispirato da Beppe Grillo) e al fenomeno dell’antipolitica guarda Sandro Vigani, direttore di Gente Veneta (Venezia). “Siamo convinti – dice Vigani – che l’antipolitica non serve a costruire qualcosa di veramente nuovo. Solo l’arte della politica, che è ricerca del compromesso nobile tra le differenti forze in campo per giungere al bene comune, può aiutare il Paese a uscire dalla crisi. È vero che i grillini dovranno fare i conti con la necessità di cercare quel compromesso nelle amministrazioni nelle quali sono stati eletti e, perciò, vincere la tentazione di quel massimalismo provocatorio che li caratterizza. Ma dovranno far presto, altrimenti la loro forte affermazione non farà che complicare la situazione politica dell’Italia”. Di opinione diversa è Luca Sogno, direttore del Corriere Eusebiano (Vercelli), per il quale “si può condividere o meno il messaggio del Movimento 5 Stelle, ma non si può bollare come ‘antipolitico’ un soggetto che, da qualche anno, si presenta con regolarità a quasi tutte le competizioni elettorali amministrative accettando e praticando (con un certo successo…) proprio le regole della politica”. Per Mario Banchio, direttore del Corriere di Saluzzo, “la realtà è che il fenomeno ‘5 stelle’ coglie impreparata una generazione di politici (e di commentatori) vecchia maniera che fa fatica a decifrarlo. Più che normale visto che il movimento di Grillo è nato, è cresciuto e si è consolidato nell’area del web ed è animato da ‘nativi digitali’. La fatica dunque, per chi nativo digitale non è, è improba”.

 
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