Aggiungi un posto a tavola che c’è chi un pasto non ce l’ha

A chi dice che la crisi acuisce l’egoismo, storie di generosità dimostrano il contrario. Storie di quartieri che uniscono le forze, e di persone che – pur non navigando nell’oro – decidono di condividere ciò che hanno, sia esso tempo, spazio o materiali. E così dal volontariato, ma anche da semplici cittadini, nel Villafranchese è un proliferare di proposte di aiuto a chi è in difficoltà, come quelle delle mense solidali: che si aggiunga un posto a tavola o si consegni un pasto, chi è solo e non sa come portare un piatto in tavola, oggi ha un aiuto che viene da vicino.
Forte dell’esperienza estiva, quando – per far fronte alla chiusura agostana della mensa dei frati – ha condotto lo stesso servizio nella sede della Protezione civile di Villafranca, l’associazione “Famiglie insieme” di Mozzecane ha aperto una mensa solidale a San Zeno in Mozzo dove, nel piccolo centro sociale all’ombra della chiesa, è nata l’iniziativa “Un pasto per amore”: tre volte la settimana, un gruppetto di cuochi volontari, a turno, apre il centro e cucina una ventina di pasti che poi vengono consegnati, in grosse scatole termiche, a persone che arrivano alla spicciolata e portano il cibo a casa per mangiarlo con la propria famiglia.
L’iniziativa ha ottenuto l’appoggio del Municipio, che ha stanziato un contributo di mille euro e indicato i nuclei familiari da aiutare: sono cinque in tutto e hanno il comune denominatore nella perdita del lavoro del capofamiglia.
Al centro, la consegna del pasto è organizzata per garantire la massima riservatezza: si accolgono le persone a intervalli di un quarto d’ora, in modo che nessuno sia costretto ad attendere con altri o nel cortile. Il lasso di tempo è studiato anche per consentire che i volontari scambino due chiacchiere con la persona da aiutare, che trova così in loro un punto di riferimento cui manifestare le proprie esigenze, ma – soprattutto – un legame di amicizia.
I volontari diventano un ponte tra le famiglie in difficoltà e il Comune che monitora l’attività segnalando i casi più meritevoli di aiuto.
“Un pasto per amore” è il frutto della buona volontà dei cittadini riuniti sotto l’associazione “Famiglie insieme”, presieduta da Alfredo Bosio, che gestisce il centro sociale. La voglia di mettersi a disposizione di chi ha bisogno ha seguito l’esempio che da sempre offre don Vittorio Girelli. Il parroco di San Zeno, una volta la settimana, recupera frutta e verdura al mercato ortofrutticolo di Verona, per poi distribuirle alle famiglie che ne hanno bisogno.
Così fanno i venti cuochi volontari che possono contare anche sulla generosità di alcuni supermercati locali, che regalano gli alimentari necessari per preparare il pasto. I fornelli della cucina del centro resteranno accesi per un anno, in via sperimentale, poi si deciderà se potenziare il servizio.
Ha aperto le sue porte alle persone che non hanno da mangiare anche la casa famiglia “Anna e Attilio Bignami” a Villafranca, nella quale vivono dodici ragazzi con disagio psichico. Alla loro tavola ora c’è posto anche per chi è solo, e lì può trovare compagnia e un piatto caldo da condividere con gli altri, tra una chiacchiera e una risata.
Siamo nel quartiere della parrocchia Madonna del Popolo. In un angolo tranquillo di via Labriola, c’è una casa con quattro appartamenti, tre dei quali abitati da persone con problemi psichici, seguite dall’Ulss 22, che qui ritrovano l’autonomia e riorganizzano la propria vita scandendola coi ritmi del quotidiano. L’iniziativa di accogliere queste persone nacque molti anni fa proprio da Anna e Attilio Bignami (quest’ultimo scomparso nel 2012) e oggi la palazzina è gestita dalla cooperativa “Famiglia felice”, presieduta da Giusto Vecchiato. Nel quarto appartamento, come punto di riferimento, risiede la signora Anna.
Da questa cellula, dove le persone possono riscattare la propria vita, è p…

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