“ACCORDO MIRAFIORI”

Alcuni editoriali si concentrano sul referendum sul cosiddetto “accordo Mirafiori” che si tiene il 13 e il 14 gennaio. In questi giorni, scrive Giampiero Moret, direttore dell’Azione (Vittorio Veneto), “tutta l’attenzione è concentrata sulla Fiat, perché quello che succederà nella maggiore industria italiana, avrà ripercussioni sulle sorti di tutto il lavoro nel nostro Paese. Mentre scriviamo non conosciamo ancora l’esito del referendum tra i lavoratori della Fiat sull’accordo. È molto probabile la vittoria dei sì, anche se avrà un grande peso la loro percentuale”. Per Moret, “la vittoria non chiuderà la vicenda, aprirà invece le porte ad una radicale trasformazione dei rapporti di lavoro nel nostro Paese”. Per La Voce del Popolo (Brescia), “come sempre succede quando si caricano gli avvenimenti di significati che vanno oltre la loro stessa natura, il confronto diventa scontro, si confondono i fatti con le opinioni, l’avversario diventa un nemico, un accordo tra le parti si denuncia come attentato alla democrazia”. Secondo Corrado Avagnina, direttore dell’Unione Monregalese (Mondovì) e della Fedeltà (Fossano), in questa, come in altre situazioni, sono due le esigenze a confronto: “Posti di lavoro – peraltro in tempi di crisi – e richieste di un mutamento di rotta sostanziale”. Due esigenze “su cui – spiega Avagnina – cercare ancora il dialogo, nel praticare razionalità, nel soppesare costi e benefici, nell’equilibrare i pro e i contro. Ed anche a questo proposito, si tratta di uno sforzo da perseguire nella chiarezza”. La Voce dei Berici (Vicenza) pubblica una riflessione di Pierantonio Verlato, presidente dell’Ucid provinciale, il quale augura, tra l’altro, che “l’intera questione si risolva nel più breve tempo possibile con senso comune di responsabilità e senza posizioni di arroccamento”.
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