La misericordia di Dio non è unidea astratta, ma una realtà concreta, attraverso la quale Egli rivela il suo amore come quello di un padre e una madre che si commuovono dal profondo delle viscere per il proprio figlio.
Le parole dindizione dellAnno giubilare straordinario ci scorrono davanti mentre ascoltiamo Papa Francesco rivolgersi ai Vescovi dEuropa, perché in ogni parrocchia, comunità religiosa, monastero e santuario sia ospitata una famiglia di profughi.
È un appello che accogliamo con la gratitudine di chi riconosce nel Successore di Pietro colui che, anche nelle situazioni più complesse, sa additare le vie per un Vangelo vissuto.
È un appello che trova le nostre Chiese in prima fila nel servizio, nellaccompagnamento e nella difesa dei più deboli.
È un appello che in queste settimane custodiremo nel respiro della preghiera e del confronto operativo, arrivando a fine mese a consegnarlo al Consiglio Episcopale Permanente (30 settembre 2 ottobre), al fine di individuare modalità e indicazioni da offrire a ogni diocesi.
Per lAnno della Misericordia il Santo Padre ci chiede di aprire il nostro cuore a quanti vivono nelle più disparate periferie esistenziali, che spesso il mondo moderno crea in maniera drammatica e poi chiude in unindifferenza che umilia.
Oggi rinnoviamo la nostra disponibilità a curare queste ferite con la solidarietà e lattenzione dovuta, riscoprendo la forza liberante delle opere di misericordia corporale e spirituale, via che conduce sempre più al cuore del Vangelo.
Card. Angelo Bagnasco
Presidente
Mons. Nunzio Galantino
Segretario generale
CONFERENZA EPISCOPALE PERMANENTE
Ufficio Nazionale per le comunicazioni sociali
(Martedì 8 settembre 2015)