Il mensile socio-religioso Fermento dell’Arcidiocesi Amalfi – Cava de’ Tirreni, edito dall’Associazione Culturale “San Francesco di Sales”, è nato nel 1993 per iniziativa dapprima di Mons. Beniamino Depalma e, dopo un periodo di chiusura, per volontà di Mons. Orazio Soricelli, entrambi principali ed autorevoli sostenitori di una comunicazione cattolica sul territorio diocesano. Territorio che unisce, dal 30 settembre 1986, la zona pastorale di Amalfi, che va da Positano a Cetara e, verso l’interno, da Agerola a Tramonti, e quella di Cava de’ Tirreni, comprendendo tredici comuni, di cui dodici in provincia di Salerno ed uno (Agerola) in provincia di Napoli, per complessive cinquanta parrocchie. Fondato, come dicevo, da mons. Beniamino Depalma nel 1993 e come direttore responsabile fu chiamato il giornalista Pasquale Petrillo. Direttore editoriale il prof. Gennaro Galdo, garante della linea del giornale rispetto alle indicazioni di fondo dell’Arcivescovo. Nasce in anni travagliati, di cambiamenti soprattutto nell’ambito politico. La classe dirigente italiana di allora fu travolta dalle indagini della magistratura ed il panorama politico, da lì a poco, risultò sconvolto, con la scomparsa di quasi tutti i partiti che avevano fatto la storia della Repubblica, dopo il secondo conflitto mondiale. La Chiesa amalfitana e cavese non rimase estranea a quella strabiliante stagione dei cambiamenti. Proprio in quegli anni e in quelli immediatamente successivi svolse un ruolo materno di guida e di accoglienza in un mondo cattolico frastornato e alla ricerca di certezze. Un ruolo non marginale lo ebbe proprio il mensile Fermento, che purtroppo, interruppe la sua pubblicazione con la partenza di mons. Depalma. Il nuovo pastore della Chiesa di Sant’Andrea e Sant’Adiutore, mons. Orazio Soricelli, però volle fortemente la ripresa della pubblicazione di Fermento, con il ritorno in stampa, nel maggio 2002, direttore il giornalista Vito Pinto e, come scriveva mons. Soricelli “riprende in una veste rinnovata, ma conservando lo scopo per cui era nato: quello di essere uno strumento di conoscenza e di promozione della vita della nostra Chiesa locale”. Il formato del giornale dei primi anni è quello standard di quasi tutti i quotidiani e i periodici del periodo, ma con la ripresa della pubblicazione cambia completamente fisionomia. Il formato passa da quello del quotidiano a quello del periodico di approfondimento. Grazie al costante e forte impegno di mons. Orazio Soricelli, nonostante le oggettive difficoltà attuali dei giornali cartacei, Fermento, diretto dal 2005 da Antonio De Caro, continua ad essere uno strumento di comunicazione, di riflessione e di dialogo, sia all’interno della comunità diocesana che all’esterno, rispetto a tutto ciò che si muove sul nostro territorio ed, in generale, nella Chiesa cattolica. Grazie al sostegno del nostro Arcivescovo, dell’Associazione Culturale “San Francesco di Sales” presieduta dall’avv. Luciano D’Amato, segretaria l’avv. Gerarda Carratù, e il costante impegno mensile di sacerdoti, come mons. Osvaldo Masullo, don Antonio Landi, don Angelo Mansi ed i laici Enzo Alfieri, Andrea De Caro, Claudio Polito, i coniugi Mariangela e Abramo Silvestro, nonché laici e sacerdoti che, periodicamente, collaborano con i loro articoli. Possiamo concludere dicendo che proprio in una realtà come il territorio amalfitano e cavese, ricca un tempo di giornali cartacei, Fermento è uno dei pochi, se non l’unico giornale cartaceo rimasto.

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