Cristiani perseguitati nel mondo: 200 milioni. È il dato allarmante che accomuna molti editoriali dedicati alle violenze antireligiose che si registrano ogni giorno nel mondo. In Nigeria osserva Bruno Cescon, direttore del Popolo (Concordia-Pordenone) si hanno ingenti problemi, come dimostrano le cronache di assalti alle chiese tanto cattoliche che protestanti. Tragica è la situazione dei cristiani in Somalia e in Etiopia. La mappa del rischio include anche alcuni Stati dellIndia, pur considerata patria di tolleranza religiosa. (
) E lOccidente? Dà allosservatore esterno unimpressione palpabile più che maligna: scende in campo per le battaglie dei diritti della libertà quasi sempre quando intravede vantaggi economici o sono messi in pericolo i suoi approvvigionamenti energetici. Insomma appare cinico. Cammino (Siracusa) invita a non rimanere indifferenti dinanzi a tanti (troppi) nuovi martiri. Dallinizio dellanno, sottolinea il settimanale siciliano, quasi ogni domenica, in Nigeria si ripete un rito osceno e macabro in cui i cristiani che vanno in chiesa sono massacrati da attentati da parte del movimento fondamentalista islamico Boko-Haram. Ritornano dolorosamente alla memoria le scene degli attentati alle chiese cristiane perpetrati nel giorno di Natale, funestato da 110 vittime. Le cifre globali sono impressionanti: le vittime registrate nel 2012 in Nigeria sono già più di seicento, quelle degli ultimi dodici anni oltre diecimila. Sono i martiri moderni: tanti, troppi. Per Toscana Oggi (settimanale regionale), in Africa e in Asia i cristiani sono minoranza inerme e spesso non protetta. Lucio Bonomo, direttore della Vita del Popolo (Treviso), nota come dopo duemila anni e nellera della globalizzazione e della decantata difesa dei diritti umani, i discepoli di Cristo subiscono ancora discriminazione e persecuzione. Negli ultimi trentanni gli attentati sono aumentati del 309%, il che significa che, in barba a tutte le campagne promosse dalle organizzazioni internazionali e limpegno dellOccidente a esportare la democrazia e il rispetto dei fondamentali diritti umani, anche a costo di qualche guerra, sta aumentando lintolleranza verso le minoranze cristiane. In Siria, ricorda la Voce del Popolo (Brescia), è in corso una vera e propria guerra civile. Da una parte, la repressione del presidente Assad e, dallaltra, le forze rivoluzionarie che chiedono, con altrettanta violenza, la fine del regime. In mezzo il dramma di una popolazione che registra limmobilismo della comunità internazionale. Vincenzo Rini, direttore della Vita Cattolica (Cremona), propone un commento al tema scelto dal Papa per la 47ª Giornata mondiale della pace (1° gennaio 2013): Beati gli operatori di pace. Secondo le indicazioni di Benedetto XVI, evidenzia Rini, sarà loccasione per rimettere al centro delle riflessioni e dellimpegno la verità sulluomo, nella pienezza del suo essere e della sua vocazione, con i suoi diritti fondamentali, a partire dalla libertà di coscienza, di espressione e di religione; la prima, questa, di tutte le libertà.