Camminare idealmente al fianco dei cristiani iracheni ripercorrendo, pur in ben diverse condizioni, quella drammatica marcia che nella notte tra il 6 e il 7 agosto 2014 ha visto oltre 120mila cristiani abbandonare le proprie case per sfuggire alle violenze dello Stato Islamico.
Aiuto alla Chiesa che Soffre aderisce al pellegrinaggio notturno verso il Santuario del Divino Amore, organizzato il 6 agosto dalla Basilica di Santa Maria in Cosmedin della Chiesa cattolica greco-melchita, in occasione del secondo anniversario della cacciata dei cristiani dalla Piana di Ninive. Il pellegrinaggio partirà alle 24 da Via delle Terme di Caracalla, accanto allentrata della FAO.
«I cristiani dIraq hanno lasciato tutto per non rinunciare alla loro fede, e meritano di essere ricordati nelle preghiere e nei gesti concreti di solidarietà come questo pellegrinaggio. Ringrazio di cuore gli organizzatori e quanti hanno aderito alliniziativa», dichiara ad Aiuto alla Chiesa che Soffre padre Rebwar Basa, religioso dellarcidiocesi caldea di Erbil, appartenente dellOrdine Antoniano di S. Ormisda dei Caldei.
Padre Basa è stato ordinato sacerdote nel Monastero di San Giorgio di Mosul, dal 2014 in mano allIsis. «Ancora non riesco a credere che tutto questo sia vero! I terroristi hanno uno Stato Islamico che ha resistito per più di due anni e non soltanto ha commesso un vero e proprio genocidio ai danni delle minoranze cristiane e yazide, ma ha seminato odio, violenza, terrore e morte in tutto il mondo».
In un così triste anniversario, per i cristiani dIraq la vicinanza dei loro fratelli nella fede occidentali è ancor più importante. E al tempo stesso lOccidente, sempre più colpito dal fondamentalismo non può continuare a chiudere gli occhi. «Tutto il mondo deve contribuire maggiormente ed unire le forze per far finire questa ideologia di odio e terrore e per sradicare questo radicalismo che come un cancro affligge lumanità intera».
Dallinizio dellavanzata dello Stato Islamico nel giugno 2014, Aiuto alla Chiesa che Soffre ha donato in Iraq, circa 20 milioni di euro. «ACS ha aiuto moltissimo i cristiani perseguitati in Iraq afferma padre Rebwar – donando loro case prefabbricate per sopravvivere, chiese per continuare a pregare anche per la conversione dei loro persecutori, e scuole affinché la nuova generazione non sia vittima di questa ideologia dodio ma costruttrice di un mondo migliore pieno di umanità, fratellanza, amore, perdono, giustizia e pace».
Roma, 28 luglio 2016
Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS), Fondazione di diritto pontificio fondata nel 1947 da padre Werenfried van Straaten, si contraddistingue come lunica organizzazione che realizza progetti per sostenere la pastorale della Chiesa laddove essa è perseguitata o priva di mezzi per adempiere la sua missione. Nel 2015 ha raccolto oltre 124 milioni di euro nei 22 Paesi dove è presente con Sedi Nazionali e ha realizzato 6.209 progetti in 146 nazioni.